Ruba due mele al mercato ma quando lo arrestano il «corpo» del reato non c’è

«Al ladro, al ladro!». Corse e inseguimenti tra i banchi di un mercato rionale in uno dei centri balneari della provincia della Spezia. C’è da recuperare la refurtiva, sparita come per magia quando i carabinieri riescono a rintracciare il mariuolo di turno. Bastano due mele per finire sotto processo, anche se il corpo del reato non si trova più.
Sparito, anzi, inghiottito. Succede che in un giorno di mercato particolarmente affollato un giovane algerino di 26 anni, probabilmente colto da un attacco di fame, si aggira intorno ad un banchetto di frutta. Chiede a che prezzo vengono vendute le banane, se le arance sono buone solo da spremere o abbastanza succose anche per essere mangiate, se l’insalata sia fresca e se vi siano frutti esotici. Una serie di domande a raffica, sullo stile di Roberto Benigni nel film «Jonnhy Stecchino», fatte per disorientare la povera besagnina che, stordita dai discorsi del giovane si distrae. Un attimo per asciugarsi il sudore dalla fronte ed ecco che il giovane addenta una mela, se ne infila una seconda nella tasca dei pantaloni e va via. Senza pagare. Al richiamo della fruttivendola l’algerino pare sordo, così come al secondo appello della donna che invita il ragazzo a tornare indietro. Quindi l’urlo «al ladro, al ladro!».
Due carabinieri sono richiamati dal frastuono e cominciano a rincorrere l’algerino. Passano dieci, venti minuti e i militari riescono a trovare il ventiseienne: in piedi sulla fermata dell’autobus ad attendere il passaggio della corriera, come se nulla fosse. Bloccato dagli uomini di legge il giovane fa finta di nulla e, all’accusa dei carabinieri fa spallucce: «Io? Rubato mele? Quando? Dove? No, io al mercato non sono proprio stato». Mele inghiottite e corpo del reato sparito ma difficile farla franca visto che la maglietta tradisce ancora il sudore di una fuga improvvisa: riconosciuto dai due carabinieri l’uomo si è beccato una denuncia per furto aggravato dal fatto che le due mele erano esposte al pubblico. Verrà rinviato a processo.

Salendo sul banco degli imputati, mentre lui tenterà di discolparsi dall’accusa spiegando che nessuno ha mai potuto recuperare il corpo del reato, ci saranno ben cinque persone a deporre contro di lui tra parte offesa, carabinieri e testimoni.

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