Claudio Fontanini
Era unoccasione unica e Enzo Salvi non se lè fatta sfuggire. Un bestseller letto in ogni angolo del mondo, un film di successo, uscito lo scorso maggio, tratto da quel romanzo e capace di sbancare i botteghini ed ora, al Salone Margherita, leffervescente parodia romanesca di quelle pagine. Dimenticate Dan Brown e pensate piuttosto a una sgangherata banda di ladruncoli romani in trasferta; cambiate larticolo del titolo originale ed eccovi servito Er Codice da Vinci, il nuovo spettacolo di Enzo Salvi scritto con Mariano DAngelo e Luca Biglione (autore anche della regia), che porta in scena lo sgangherato tentativo di due ladruncoli di Casalbruciato dimpossessarsi della mitica Gioconda che peraltro conoscono a malapena. Annunci sul giornale («Cercasi criptologa per il colpo del secolo, astenersi perditempo e poliziotti»), vecchie imprese («Ho fatto parte della banda della Magliana, suonavo la tromba») e pistole da sceriffo («Dobbiamo fare una rapina mica una recita»), ceci e baccalà, piedi di porco che si trasformano in zamponi e nasi pronunciati, un rospo che aspetta un bacio per spezzare lincantesimo e tornare uomo e un Leonardo metà pittore e metà cuoco per scoprire cosa si nasconde dietro il sorriso enigmatico del meraviglioso dipinto.
Accompagnati nelle stanze del Louvre da una guida esuberante e focosa (Federica Cigola) che rimprovera i distratti e mostra le sue virtù nascoste, gli spettatori ridono e si divertono allimpossibile furto con scasso dei due compari (Salvi e DAngelo) che dimostrano il consueto affiatamento scenico e strizzano locchio ai maldestri e bonari protagonisti dei Soliti ignoti.
Rubare la Gioconda? Roba da ridere
Enzo Salvi propone una felice parodia «romanesca» del romanzo di Dan Brown
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