RUGGIERO «Souvenir d’Italie» in versione jazz

Stasera alla Palazzina Liberty i suoi brani storici da «Parlami d’amore Mariù» a «Non ti scordar di me»

RUGGIERO «Souvenir d’Italie» in versione jazz

Quando era bambina e viveva ancora a Genova, quelle canzoni gliele cantavano la madre e la nonna. O le ascoltava alla radio. Materiale grezzo in un gusto musicale ancora in formazione. Che poi sarebbe diventato quello di Antonella Ruggiero (voce e anima dei Matia Bazar), argilla da impasto di una carriera poliedrica, ricchissima, e ancora oggi stuzzicata dalla voglia di sperimentare, fare cose nuove e soprattutto reinterpretare.
Come con il suo ultimo disco, Souvenir d'Italie, il nono da quando nel 1989 è diventata solista, in cui quei «reperti» della memoria tornano, rivivono, grazie alla sua inconfondibile voce e agli arrangiamenti in chiave jazz con cui la Ruggiero li ha ripensati.
Il suo ultimo lavoro è un viaggio a ritroso nell'Italia di una volta.
«Ci sono brani, come “Parlami d'amore Mariù” o “Non ti scordar di me”, a cui sono legata da una profonda tenerezza. Li ascoltavo quando ero piccola e mi sono rimasti dentro, e poi sono canzoni che raccontano l'Italia che non esiste più, quella delle buone maniere ma anche dello spavento e del terrore per la guerra. Io le ripropongo, nel concerto di stasera, con un arrangiamento diverso, e la musica diventa un filo conduttore tra passato e presente»
Una scelta che conferma la sua passione per la sperimentazione tra i generi.
«Nella vita conta saper fare delle scelte. Ho alle spalle una lunga e bellissima esperienza con i Matia Bazar con cui sono cresciuta interiormente. Erano gli anni Settanta, avevo 22 anni e con loro ho imparato tanto. Ma è solo da quando sono solista che posso esprimere quello che sento. Non mi importano visibilità o grandi numeri. Faccio concerti con formazioni sempre diverse e mi accorgo che la gente, quando esce dal teatro se ne va contenta perché ha assistito a qualcosa che ha a che fare con l'arte, non con il business. Che è poi è il sogno che aveva da bambina: diventare un'artista, una pittrice. Fu il mio fidanzatino dell’epoca a spingermi a cantare, insisteva talmente tanto che alla fine cedetti e provai il primo brano con i Matia Bazar. Sapevo di avere una bella voce ma non mi è mai importato di esibirmi su un palco».
Ma ora, grazie a questa voce straordinaria è diventata una cantante di successo.
«Che però fa una vita molto normale. Ho un figlio di 17 anni, vivo in Brianza, spesso vado a Berlino, che è una città che amo molto e dove ho una casa. E poi passo le mie giornate a disegnare, a scrivere, e mi piace cucinare. Ah, e lavoro molto, certamente, per i miei dischi.

Anzi, anticipo qui che alla fine del mese uscirà “Genova la superba”, un nuovo lavoro in cui reinterpreto brani di Lauzi, De André, Bindi, genovesi come me».
Antonella Ruggiero
stasera ore 21
Palazzina Liberty
ingresso gratuito

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