La Russa ai militari “spazzini”: «Grazie, avete salvato Napoli»

Napoli«Questo compito l’ho accettato perché è emergenziale. La raccolta dei rifiuti spetta al Comune e alla Provincia e per certi aspetti marginali alla Regione. Questo non può essere compito del governo e men che meno dei militari, chiamati a fare supplenza». Ignazio La Russa, ministro della Difesa, è chiaro: ribadisce almeno due volte il concetto, nel corso delle due ore e mezzo trascorse a Napoli, per ringraziare i soldati impegnati da poco più di un mese nell’operazione «strade pulite». Ieri mattina, lo Stato è sbarcato nella città governata da 10 anni da Rosa Russo Iervolino per manifestare la propria riconoscenza ai 160 ragazzi e ragazze del Genio militare impegnati ad aiutare Napoli ad uscire dall’emergenza rifiuti. E, mentre i soldati erano all’opera, un gruppo di napoletani dei comitati antidiscarica, anziché essere riconoscenti e dare una mano, hanno bloccato gli autocompattatori, in un’incomprensibile opera di boicottaggio, diretti al sito Cava del poligono a Chiaiano, per sversare i rifiuti. Morale: ieri sono state scaricate oltre trecento tonnellate di rifiuti in meno, ritardando in tal modo la pulizia della città.
La Russa aveva ancora il volto rattristato quando è sbarcato all’aeroporto militare di Napoli. Poco prima aveva accolto a Ciampino la salma del Primo caporal maggiore Matteo Miotto, ucciso in Afghanistan. Il tempo di una stretta di mano a Capodichino ai generali Vincenzo Lops, comandante del secondo Comando forze difesa, Mario Morelli, comandante logistico sud e Antonio Monaco, capo unità operativa, e poi il ministro ha raggiunto i tre quartieri dove erano all’opera con camion, escavatori e bobcat, i nostri soldati.
Prima tappa, viale Maddalena, la lunga strada che costeggia l’aeroporto. Poi, Secondigliano, quartiere simbolo di tutti i mali di Napoli e infine, in via Marina, la strada che affianca il porto: La Russa ha stretto la mano ai «ragazzi» e alle «ragazze» del Genio. Un sorriso per tutti, un grazie, un incoraggiamento. I napoletani che sapevano della visita del ministro sono accorsi in via Napoli verso Scampia, a Secondigliano. Hanno applaudito, ringraziato a voce alta i soldati. «Non spetta a voi il compito di salvare Napoli» ha urlato una donna anziana. Qualcuno non ha dimenticato le responsabilità di chi non amministra più Napoli e la Campania. «Questo è il regalo che ci ha lasciato Bassolino, è stato al potere 17 anni e mezzo e ci buttato nella disperazione. Negli ultimi giorni è tornato a parlare di rifiuti, avesse almeno il buon senso di tacere. Grazie ragazzi, almeno voi, avete fatto del bene a questa città, senza chiedere niente in cambio», dice un giovane.
«Ho chiesto loro se si sentono umiliati o sviliti da questo compito. Mi hanno detto di no: aiutare i campani è un motivo di orgoglio» ha riferito il ministro. In via Marina, il responsabile della Difesa è salito su un escavatore per stringere le mano e abbracciare il soldato che stava guidando il mezzo, mentre spalava rifiuti. La gente e gli altri soldati hanno applaudito. «Questi riconoscimenti ci danno una iniezione di fiducia: noi siamo soldati, abituati a obbedire. Ovunque e per qualsiasi cosa ci chiamino, noi ci saremo sempre», ammette un ragazzo del Genio.
I 160 militari di «strade pulite» hanno tolto dalle strade di Napoli e provincia oltre 2.

300 tonnellate di rifiuti. Se non lo avessero fatto loro, Napoli sarebbe ancora invasa dalla spazzatura. Invece, se la situazione è nettamente migliorata, adesso i napoletani sanno a chi appartiene il merito.
carminespadafora@libero.it

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