La Russa all’attacco dell’Unhcr: «Non contano un fico secco»

Roma «In accordo con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni,chiederemo al governo che sia rinnovata l’operazione strade sicure raddoppiando le pattuglie miste delle Forze dell’ordine e delle Forze armate nei quartieri a rischio nelle grandi città». Ad annunciarlo è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa durante una manifestazione elettorale a Milano.
Sicurezza sempre in primo piano per il governo mentre si fa sempre più aspro lo scontro tra l’Italia e i rappresentanti dell’Onu per i rifugiati in Italia. Prima il secco botta e risposta tra Laurens Jolles (Alto Commissariato per i rifugiati Onu, Unhcr) e il ministro Maroni. Alla richiesta di Jolles di bloccare i respingimenti il titolare del Viminale ha risposto picche, rimettendo la controversia sul tavolo comune dell’Europa, cui spetta risolvere la questione dei migranti e dei rifugiati.
Ancora più duro di Maroni La Russa. Il ministro attacca il rappresentante in Italia dell’alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, Laura Boldrini. «O è disumana perché pretende che teniamo i clandestini per mesi rinchiusi nei centri per poi espellerli - accusa La Russa - oppure è criminale perché vuole eludere la legge e vuole che una volta in Italia scappino e si sparpaglino sul territorio». Il ministro poi attacca l’Unhcr definendolo «uno degli organismi che non contano un fico secco» e anche personalmente la Boldrini «nota per essere un esponente di Rifondazione comunista».
Sul fatto che sia impossibile accogliere tutti indiscriminatamente è d’accordo anche il ministro alla Gioventù Giorgia Meloni: «Non ho mai creduto, come fa la sinistra italiana, che possa definirsi solidarietà far entrare in Italia tutti gli stranieri e poi metterli ai semafori a lavare i vetri. - dice la Meloni - Questa è demagogia da quattro soldi. La solidarietà è costruire una politica che riesca a integrare le persone e garantisca sicurezza».
Ma ovviamente dall’opposizione piovono pietre su La Russa. Il leader del Pd chiede al ministro di rispettare «almeno l’Onu e le organizzazioni internazionali, e chi ha speso la propria vita ad aiutare il prossimo».
E che la questione debba essere affrontata in sede europea è indubbio per il ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Spero che il tema dell’immigrazione, in particolare, della politica comune europea su questo tema, siano inseriti nel prossimo Consiglio europeo di giugno». Frattini ha già inviato una richiesta in questo senso al premier della Repubblica Ceca, presidente di turno dell’Unione. «Sulla lotta all’immigrazione clandestina l’Europa deve parlare con una sola voce», conclude Frattini.
Intanto il ministro La Russa già ieri sera è volato in Libia per prendere parte alla riunione dell’iniziativa Cinque più cinque: un forum internazionale cui aderiscono dieci Paesi del Mediterraneo occidentale. E a chi da sinistra gli chiede di scusarsi con l’Onu il ministro prontamente replica che semmai è l’Unhcr a doversi scusare.

«Non posso tollerare nessuna accusa di attività inumana rivolta ai militari, ai marinai, che stanno rispettando la legge del mare e che stanno accogliendo e riportando nel porto più vicino i clandestini che vengono intercettati in acque extraterritoriali», è la secca replica del ministro.
FA

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