«Non è detto che quello che non è riuscito a Napoleone, non riesca al ministro Bondi e al ministro Gelmini con laiuto del sindaco Moratti». E cioè fare di Brera un museo allaltezza del Louvre di Parigi. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa scherza, sorride e ricorda lambizione dellimperatore francese. Prova a rilanciarla duecento anni dopo ai suoi compagni di governo, nel momento della firma del protocollo per la creazione della Grande Brera destinato a creare un grande polo espositivo a Milano e ad ampliare lAccademia delle belle arti nellex distretto militare di via Mascheroni. «Da parte della Difesa non potevamo fare di più - continua La Russa - che mettere a disposizione gli spazi. E lo abbiamo fatto perché la finalità è di quelle che ci appassionano. Siamo arrivati a 22mila metri quadrati, ora cè unopzione di un terzo lotto della mensa dellex caserma».
Quello sottoscritto ieri, è un protocollo che «fa crescere la cultura a Milano», ha aggiunto il sindaco Letizia Moratti. «È dal 1976 che lo stiamo aspettando. È un accordo che fa vincere la cultura milanese perché valorizza lAccademia, triplicando gli spazi rispetto al 2008 e la Pinacoteca che potrà esporre i quadri che finora non erano visibili». Accanto al sindaco cè il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi. Per lui, quella di ieri, è una giornata di cui Milano si ricorderà, per limpegno che il primo cittadino ha messo alla realizzazione di questo intervento e per quello che significherà per il capoluogo lombardo. «A Milano è accaduto un fatto importante per tutto il Paese - spiega Bondi -. Non un fatto storico, ma molto importante per il futuro di questa grande città. Abbiamo posto le basi per la nascita di uno dei più grandi musei europei. E questo risultato si deve allo spirito di collaborazione fra i ministri di questo governo». Fra i meriti, cè anche quello del commissario straordinario Mario Resca che ha portato slancio e una capacità manageriale fondamentale per la realizzazione del progetto. «Il ministero dei Beni culturali - conclude Bondi - sta lavorando per fare grandi musei. Brera, ma anche gli Uffizi, i Fori romani e Pompei». Soddisfatta dellintesa anchge il ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini. «Milano si conferma città operosa ma anche città darte e cultura. Laccordo è un punto di partenza, ma anche di arrivo. Che ha due obiettivi: il primo valorizzare la Pinacoteca e farla diventare un museo internazionale. Dallaltro lato, valorizzare lAccademia con nuovi spazi, mantenendo il corpo centrale in Brera. È un accordo che tiene conto delle esigenze di tutti, ora dobbiamo passare alla fase attuativa». E sul fronte dei finanziamenti, la Gelmini ha aggiunto: «Ci vorrà tempo per recuperare interamente la somma, ma da parte mia, del ministero dellIstruzione, e da parte di quello alla Difesa e alla Cultura, cè la volontà di contribuire agli impegni che ci siamo assunti». Le congratulazioni per lintesa arrivano anche dalla Regione.
La Russa: «Bondi e Gelmini sono più bravi di Napoleone»
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