Cè chi immortala lavvenimento con il cellulare. E cè chi applaude «gnazio» e Denis Verdini. Loro sorridono divertiti e, perché no, giocano pure la parte. Entrambi sanno che quellimmagine sarà sparata da giornali e televisioni come il simbolo del Pdl: quello dellunità del partito. Niente di organizzato, naturalmente. Tutto casuale, come quellombrellone che ostruiva la vista di un dibattito e che loro due, il reggente di An e il coordinatore nazionale di Forza Italia, hanno spostato con un po di fatica e senza reclamare lintervento di qualche volontario.
Già, la festa del Pdl al Lido di Milano è cosa loro, unitaria veramente, anche se Ignazio La Russa ama spesso giocare il ruolo di one man show. Ne ha dato prova in questi quattro giorni, microfono alla mano: «Venite tutti dentro che lì davanti fate da tappo!», «Spostate quelle tende e voi, fronte del Pdl, giovani fatevi avanti» e «Togliete quegli strumenti, mettete le sedie lì e andare ad aggiustare quelle televisioni».
Virgolettati da professionista delle feste tricolori, da uomo forte del centrodestra milanese e lombardo con la battuta sempre pronta: «Io pulisco per terra, faccio di tutto, certamente non mi sono montato la testa. Mai volare, così se cadi non ti fai male...».
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