La Russa: come un reality show, è un attacco alla classe dirigente

«Pubblicate per convenienza, pigrizia o pruriginosità, le intercettazioni delegittimano e indeboliscono An. E non solo»

Luca Telese

da Roma

Onorevole La Russa, cosa pensa di questa inchiesta?
«Intende come deputato o come avvocato?».
Faccia lei. A seconda di come le viene meglio.
«Abbiamo preso una posizione, con un documento comune, firmato da tutti i dirigenti del gruppo storico».
Sostenete che è stata innalzata una «gogna mediatica».
«Sì, ma attenzione. Non ci riferiamo necessariamente all’inchiesta. Io non voglio dire che sia tutto infondato».
No?
«Per quanto si possano avere dubbi sullo stile di Woodcock, resta il fatto che un giudice istruttore ha convalidato gli arresti. E questo, anche da avvocato, per me è un fatto rilevante».
Quindi lei separa il filone che riguarda i Savoia da quello che coinvolge il portavoce di Fini, Salvatore Sottile, e altri?
«Sì, questo lo diciamo chiaramente. Abbiamo rinnovato la nostra solidarietà alle persone indagate di An, siamo sicuri che riusciranno a dimostrare la loro estraneità».
Non vi state arruolando nel partito anti-magistrati?
«Io sono uno di quelli che non ha mai detto che le inchieste siano tutte... cavolate, anzi. Qui il problema riguarda soprattutto l’offensiva mediatica».
Ovvero?
«Lei avrà notato che la maggior parte delle diversissime contestazioni che animano gli articoli dei giornali su Sottile, sull’onorevole Proietti, e persino sulla moglie di Fini non hanno alcun rilievo penale!».
Lei Daniela la conosce bene.
«Ecco, scriva che su Daniela metto la mano sul fuoco. Fra l’altro, perché ci sono sue intercettazioni se non è indagata?».
Mi fa un esempio di una intercettazione improria?
«Mi costa uno sforzo. Ma gliene voglio fare uno che in qualche modo riguarda me».
Quella in cui Sottile dice che non vede l’ora che si perda...
«...perché vuole vedere cosa avremmo fatto io e Gasparri».
Cosa pensa di quella frase?
«Se la poteva risparmiare».
Vede...
«....ma che per me non esiste. Come se non l’avesse mai pronunciata lui, o mai letta io».
No?
«Perché non riguarda l’inchiesta! Non ha rilevanza penale! È solo una opinione di Salvatore Sottile poco carina nei miei confronti. So bene che una volta pubblicata dovrebbe seminare zizzania fra noi. Ha l’unico obiettivo di fare incazzare me. E quindi per me non esiste».
È questa la «gogna»?
«Sì: io non so se accade per convenienza di qualcuno, per pigrizia di altri, per pruriginosità di molti, o per valutazioni politiche di altri. So che oggettivamente questa campagna ci danneggia. E che può delegittimare An e non solo».
Cioè?
«Si è accorto che di intercettazione in intercettazione stiamo vivendo un reality show permanente? Noi, il gruppo dirigente di An, non abbiamo intenzione di farci fare a pezzi dal tritacarne mediatico».
Su tutte queste intercettazioni si è fatto un’opinione?
«Certo. Mi pare che quelle su cui si deve riflettere di più sono tutte di natura extra-penale. Sono conversazioni personali: su cui io posso avere un’opinione, certo, ma che non dovrei nemmeno aver letto».
Ma il politico - non l’avvocato - che cosa pensa di tutti quei discorsi sulle soubrette?
«Vede, il giudizio che ognuno di noi può dare non è la prova di un reato. E non lo dico io, ma uno non sospetto di garantismo come Di Pietro. Se non ci sono costrizioni o violenza, i rapporti sessuali, ammesso che siano provati, non sono reati».
A molti militanti del suo partito non piacciono anche se non corrispondono a reati.
«Lo so bene.

Infatti spero che questa sia una occasione per rimettere al primo posto la tensione morale che ci ha sempre accompagnato. Però..».
Però?
«Perché questo accada è necessario che queste persone, che reputo innocenti, siano fuori dall’inchiesta».

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