Tra Rutelli e i poteri forti «galeotto» lincontro di Frascati
21 Agosto 2005 - 00:00«Il Riformista» data lalleanza con il gotha degli imprenditori al 27 maggio: lindomani dellattacco di Montezemolo contro i raider
Anna Astrella
da Roma
Frascati è una ridente cittadina dei Castelli Romani, nota per il buon vino e non certo per gli incontri politici. Ma stando al Riformista è nella località alle porte della capitale che ha mosso i primi passi la «strana alleanza» tra i politici della Margherita e un gruppo di industriali. Galeotto, secondo il giornale di Antonio Polito, un seminario, organizzato da Francesco Rutelli, con un parterre di ospiti illustri capitanati da Luca di Montezemolo. Lappuntamento ai Castelli è il giorno dopo (cioè il 27 maggio) lassemblea di Confindustria in cui il presidente aveva pronunciato la sua requisitoria contro i raider e i silenzi della sinistra.
Tra le fonti che riferiscono di questo primo summit tra il pool di politici e industriali, il Riformista cita il settimanale il Mondo che parlando del seminario il 10 giugno ha titolato: «Montezemolo e Rutelli: la strana coppia anti Prodi». E in effetti il Professore non era tra i partecipanti, così come tutti i diessini; presente, invece, il gotha degli imprenditori: Diego Della Valle, Luigi Abete, Mario Monti, Innocenzo Cipolletta e Riccardo Perissich (braccio destro di Tronchetti Provera). A sentire il Riformista non sono mancate «alcune defezioni eccellenti» come Alessandro Profumo e Giovanni Bazoli. Si tratta, insomma, di un appuntamento importante perché è qui che Mr. Tods ha chiesto esplicitamente alla Margherita di schierarsi visto che non era più il caso di «stare a fianco dei raider». Ed è dopo questo seminario, stando al Riformista, che Prodi ha capito che la sua leadership andava rafforzata e che «il partito della borghesia» gli preferiva Rutelli o Casini per realizzare i sogni del grande centro. Di qui la scelta del «rumoroso» silenzio nella querelle sulle scalate dato che il Professore «non fa parte della filiera Unipol-Ds, ma nemmeno di quella Montezemolo-Rutelli».
Per restare in tema di «strane alleanze», sempre ieri, il quotidiano di piazza Barberini ha replicato al «sommo Eugenio Scalfari» che nella sua rubrica sullEspresso laveva etichettato come «un giornale centrista che ha come suoi punti di riferimento Rutelli e Casini», facendo trapelare anche il sospetto su una partecipazione del Riformista «al presunto progetto riformista-centrista».
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