«Sì all’indipendenza del Kosovo La Serbia deve rassegnarsi»

D’Alema ritiene che a Belgrado «non resti che prendere atto della realtà e rivedere il suo ruolo nei Balcani»

da Bari

La Serbia deve «guardare al futuro», spezzare i legami con il passato prendendo una decisione «pesante» e «drammatica», quanto inevitabile. Perché riconoscere l’indipendenza del Kosovo non significa altro che «prendere atto della realtà ». L’invito ad un Paese «forte, vitale» e, ora, «democratico» come la Serbia ad accettare il piano dell’inviato dell’Onu Ahtisaari arriva dal vicepremier Massimo D’Alema, proprio nel giorno in cui Belgrado conferma la linea dura contro un’ipotesi, quella del riconoscimento internazionale del Kosovo in discussione al Palazzo di vetro, vissuta come «una violenta amputazione della Serbia».
Parlando a Bari davanti ad una platea di politici albanesi e sottolineando il ruolo «cruciale» del Paese delle aquile nel processo di stabilizzazione dei Balcani, D’Alema ha assicurato che l’Italia sostiene la necessità di riconoscere lo Statuto di indipendenza del Kosovo. «La Serbia - ha detto - dovrebbe rendersi conto che si tratta di una presa d’atto della realtà» e che il piano Ahtisaari per l’indipendenza della provincia rappresenta «semmai il tentativo di governare questa realtà in un quadro di tutela internazionale».
Belgrado dovrebbe dunque «rivedere il suo ruolo» che, assicura D’Alema, resterà comunque «cruciale» in una regione «in cui continua a rappresentare il Paese più popoloso, con una grande tradizione». Ma il passaggio verso il futuro è inevitabile, per D’Alema, «in una regione segnata dalla presenza di numerosi Stati indipendenti e nella quale non si può pensare di ripristinare o difendere una forma federale che purtroppo è stata travolta da eventi storici» avvenuti «non senza la responsabilità di una classe dirigente serba arroccata su posizioni totalitarie e nazionaliste».


Del piano per il Kosovo si tornerà a parlare il 30 maggio a Potsdam, quando si riuniranno i ministri degli Esteri del G8 e sarà l’occasione, ha sottolineato D’Alema, per affrontare il dossier Kosovo «in modo chiaro» anche con la Russia.

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