Economia

Sì all’ultima Finanziaria In arrivo nuove risorse per missioni e Università

Roma«Questa non è una manovra, è una fotografia: non ci sono tasse, tagli, aggiunte. La Finanziaria non c’è più». Non scherza il ministro dell’Economia, durante la conferenza stampa in cui il governo presenta l’ultima legge finanziaria che, a partire dall’anno prossimo andrà in pensione per essere sostituita dalla nuova «legge di Stabilità».
E questo, dice Giulio Tremonti, è un bene per il Paese grazie allo stop ai micro-emendamenti che, sommati tutti insieme negli anni, hanno portato l’Italia ad avere il terzo debito pubblico del mondo. «Abbiamo evitato l’assalto delle lobby e gli scontri fra ministri», commenta soddisfatto Silvio Berlusconi.
L’ultima Finanziaria è stata approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Come previsto è composta da soli tre articoli più le tabelle: queste ultime confermano che, come anticipato dal Giornale, le coperture per il triennio 2010-2012 ammontano a circa 3 miliardi di euro. Per l’anno prossimo sono previsti maggiori oneri per 380 milioni di euro per spese correnti e 190 milioni in più per i ministeri, coperti da altrettanti tagli di spesa. Per il rinnovo dei contratti pubblici «non c’è una cifra specifica assoluta», spiega Tremonti. I 3,4 miliardi nel triennio servono per finanziare la cosiddetta «vacanza contrattuale», che corrisponde al 40% degli aumenti calcolati sull’inflazione programmata. Il ministro dell’Economia conferma l’intenzione di prorogare gli sgravi fiscali del 36% e l’Iva al 10% sulle ristrutturazioni edilizie, non nella Finanziaria ma in un provvedimento di fine anno, probabilmente il consueto «milleproroghe».
A che cosa serviranno gli incassi dello scudo fiscale? Tremonti parla di spese essenziali per l’università, per le missioni di pace all’estero, per il 5 per mille. In ottobre, conferma il premier, si voterà per le missioni all’estero e per la riforma dell’università. Ma la lista è provvisoria perché, ammette lo stesso ministro, non ci sono idee chiare sull’incasso dallo scudo. Sugli incentivi all’acquisto di automobili, invece, «la scelta sarà europea, così come la strategia di gestione della crisi». Infine la promessa che le risorse destinate agli ammortizzatori sociali e non utilizzate - sono 8 miliardi in tutto, e a fine anno se ne utilizzeranno un paio - «resteranno in dotazione per eventuali interventi sul mercato del lavoro, il sociale e la famiglia».
La revisione al rialzo sull’andamento del Pil 2009 e 2010 è un po’ più ampia del previsto: nella Relazione previsionale e programmatica il calo di quest’anno è stimato nel 4,8% (il Dpef parlava del 5,2%) mentre la crescita sarebbe pari allo 0,7% l’anno venturo. Il deficit «lordo», non corretto per il ciclo, sarà del 5,3% quest’anno e del 5% nel 2010 (senza l’impatto del ciclo negativo sarebbe del 3,3% e del 2,8%). Alla sinistra e ai sindacati, che accusano il governo di aver messo a punto una manovra senza idee, Tremonti replica: «Sappiamo bene che c’è la crisi, ma se l’Europa ha una disoccupazione al 9% e noi al 7,4% significa che stiamo meglio.

Dire questo - si chiede - è da irresponsabili?».

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