Non sempre Barack Obama è di parola, quando si tratta di aborto e di cellule staminali sì. Appena eletto si era messo in contrapposizione frontale con il Vaticano e altre Chiese revocando il divieto di finanziamento alle Ong che non escludono la gravidanza quale metodo per controllare le nascite nei Paesi del Terzo Mondo. Ora si appresta a revocare un’altra legge voluta da Bush nei primi mesi del suo mandato. Attorniato da tre deputati democratici e repubblicani, il nuovo presidente degli Stati Uniti firmerà un ordine esecutivo per eliminare le restrizioni ai finanziamenti federali per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. E ancora una volta la Santa Sede protesterà veementemente. Anzi, lo ha già fatto sulle colonne dell’Osservatore romano, reagendo a un articolo del New York Times che ha anticipato la notizia. «Sembra innegabile che una volta oltrepassata la fondamentale linea morale che ci impedisce di trattare gli esseri umani come meri oggetti di ricerca, non ci sarà più un punto di arresto», scrive il quotidiano, citando l’ultimo documento della Conferenza episcopale Usa, secondo cui la ricerca su cellule prelevate da un embrione umano è «profondamente immorale e superflua».
Ma Obama non la pensa così. E da tempo. Quando era ancora senatore aveva criticato ferocemente le restrizioni, bollandole come «una condanna delle speranze di milioni di americani che non hanno più tempo per aspettare quelle cure che potrebbero salvare loro la vita».
È improbabile che quando annuncerà la decisione, usi termini altrettanto perentori. Di certo il via libera ai finanziamenti non produrrà effetti immediati sul piano scientifico. L’Istituto nazionale di sanità avrà bisogno di diversi mesi per stabilire le nuove linee e i protocolli di ricerca. E ci vorranno anni prima che si ottengano risultati concreti. Ma buona parte della comunità scientifica già esulta, nella persuasione che grazie alle staminali si possano combattere malattie come il diabete infantile, il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer. E la polemica è destinata a restare accesa a lungo, come peraltro quella sui provvedimenti varati dall’Amministrazione a sostegno dell’economia.
Nel consueto discorso del sabato pomeriggio, Obama ha spiegato le misure adottate in settimana dal governo e pur non negando la gravità della situazione, ha invitato i suoi concittadini a non perdere la fiducia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.