Sì del Parlamento greco alle misure anti-deficit ma la protesta esplode

Con una rapidità senza precedenti, il Parlamento greco ha approvato le nuove misure economiche per 4,8 miliardi di euro, messe in campo dal governo per rassicurare i mercati. La Borsa di Atene ha reagito con un rialzo del’1,66%, ma nelle piazze della capitale è scoppiata la protesta contro l’austerità: manifestazioni, scioperi, assalti. Nel parapiglia è rimasto ferito un anziano leader sindacale, e sono state aggrediti gli euzoni, le guardie in costume che presidiano il Parlamento. È intervenuta la polizia coi lacrimogeni, arrestando una mezza dozzina di manifestanti. È stato persino occupato il Poligrafico statale per impedire la pubblicazione delle nuove misure sulla Gazzetta Ufficiale. Il malumore dei greci contro il pacchetto anticrisi sfocerà giovedì prossimo in uno sciopero generale. Le misure incidono su salari, pensioni e Iva, che passa dal 19 al 21%. Aumentano anche le tasse su tabacco - i greci sono accaniti fumatori - e alcolici. I sondaggi descrivono una vasta maggioranza di cittadini ostile ai tagli e alla misure fiscali decise dal governo su pressione dell’Europa. Ieri il premier Georges Papandreu ha incominciato un tour diplomatico alla ricerca del consenso dei principali partner europei. Prima tappa Bruxelles. Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Junker, ha detto che, se necessario, l’Ue «è pronta a prendere misure coordinate», ma allo stesso tempo ritiene che la Grecia potrà superare le difficoltà con le proprie forze.
Ha inoltre proposto la creazione di un’agenzia europea per il rating dei debiti pubblici. Quindi Papandreu è volato a Berlino per incontrare Angela Merkel. Summit delicato, in quanto l’opinione pubblica tedesca è contraria al sostegno finanziario per Atene. «La Grecia - ha assicurato la Merkel - adesso non ha bisogno di alcun aiuto finanziario». Il cancelliere ha sollecitato «restrizioni sull’uso dei derivati, per fermare la speculazione sui mercati». E ha definito «un buon segnale» il successo dell’emissione di titoli pubblici ellenici, che giovedì ha ricevuto un’ottima accoglienza dai mercati: un terzo circa dei 5 miliardi di sirtaki bond sarebbe stato rastrellato da hedge fund, banche, fondi pensione e assicurativi tedeschi e inglesi. «La Grecia non ha chiesto alcun sostegno finanziario - ha chiarito Papandreu, al termine dell’incontro - mentre abbiamo visto il grande sostegno del governo tedesco alle nostre misure, e contro la speculazione». Il premier ha anche detto che l’eventuale vendita di isole greche in funzione anti-deficit, come suggerito da alcuni parlamentari tedeschi, è «fuori questione».
«Le misure correttive varate dalla Grecia sono molto serie - commenta il presidente del Financial Stability Board e governatore di Bankitalia, Mario Draghi - e hanno convinto la Bce e la Commissione europea, ma anche i mercati. Naturalmente - aggiunge - bisognerà verificare la loro attuazione nel corso dei mesi prossimi, per assicurarsi che questo successo duri nel tempo».

«Una perdita di credibilità può essere pericolosa, come dimostra il caso greco - commenta a sua volta il responsabile del rating dell’Italia per Moody’s, Alexander Kockerberck - per chi ha uno stock elevato di debito pubblico. Non è il caso dell’Italia, che è stabile, ha una buona credibilità, e presenta una situazione molto diversa rispetto agli altri Paesi mediterranei». Insomma, conclude l’analista, «non è tra i Pigs».

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