S. Valentino, sms per 2 milioni

La festa di San Valentino è diventata da tempo, come la maggior parte delle ricorrenze, un fenomeno commerciale, una grande macchina da soldi ogni anno abilmente messa in moto e lubrificata con campagne pubblicitarie che investono ogni settore merceologico. Complessivamente, il giro d’affari previsto su Roma quest’anno è intorno ai 15-18 milioni di euro. A causa della situazione di incertezza attraversata dal mercato italiano, il livello degli ordinativi è più contenuto rispetto agli anni precedenti, anche per i rincari già registrati da un’indagine dell’Adoc, mediamente del 19,1% sui regali e le attività tipiche di questo giorno. Come si comporteranno i romani per la ricorrenza legata con la celebrazione del santo di Terni, martirizzato dall’imperatore Claudio II nel 496 d. C. e nominato da Gelasio I patrono degli innamorati per porre un freno ai riti pagani sulla fertilità? Da una prima stima dell’associazione dei consumatori Adoc risulta che il 46% dei romani non andrà al ristorante e il 69% avrà un tetto di spesa massimo di 100 euro. Si registrano forti rincari su biglietti d’auguri (più 33,3%: 2 euro l’uno rispetto a 1 euro e 50 dell’anno scorso) e fiori (più 25%). Anche la cena fuori sarà più salata di quella del 2008, di circa il 18%: si spenderanno in media 65 euro per due persone, ben 10 euro di differenza rispetto all’anno passato. Ecco perché molti romani passeranno la festa tra le mura domestiche. «Una scelta - spiega Carlo Pilieri, presidente di Adoc - che simboleggia le difficoltà economiche dei consumatori, ridotti a trovare soluzioni low cost per ogni situazione».
Per quanto riguarda l’hit parade dei regali, i più gettonati sono sempre i fiori, preferiti nell’82% dei casi. A questo proposito, per non fare gaffe, è bene conoscerne il linguaggio: le rose gialle significano gelosia, i tulipani rossi amore, il garofano bianco fedeltà. Nonostante i rincari (20 euro di media per un mazzo nel 2008 - 25 euro nel 2009), restano anche quest’anno il simbolo-principe di San Valentino, confermandosi come l’omaggio preferito rispetto ai cioccolatini, acquistati dal 60% degli innamorati e passati da 10 euro nel 2008 a 11 euro nel 2009 (più 10%) e ai peluche (donati dal 48% e lievitati da 21 euro nel 2009 a 23 euro nel 2009, un più 9,5%), amati soprattutto dalle coppie più giovani. In crescita i prodotti per il benessere (12%), una scelta definita da Pilieri «altruista, una possibile reazione allo stress causato dalla crisi. Si preferisce regalare qualche ora di relax e rilassamento che i soliti doni».
Dall’indagine dell’Adoc risulta che nel 39% dei casi gli innamorati - tra i 15 e i 20 anni - spenderanno al massimo 50 euro, mentre il 30% - costituito da giovani coppie sposate di 20 - 30 anni - sborserà dai 50 ai 100 euro. Le coppie dai 30-60 anni (il 24%) spenderanno dai 100 ai 200 euro, soglia che verrà superata soltanto dal 7%.
Bisogna poi considerare il fenomeno sms che a San Valentino registra sempre un picco, al punto che gli operatori in questo periodo lanciano delle mirate operazione di marketing. Solo su Roma, i messaggini inviati con il cellulare produrranno un volume d’affari stimato sui 2 milioni di euro.

Tra i regali “obbligatori” seguono per i più facoltosi i gioielli (31%), che per il settore orafo della Capitale rappresentano una salutare boccata di ossigeno. Avanza l’intimo (22%) che si fa sempre più apprezzare per le offerte fantasiose, seguito dal settore profumi (11%) e da quello dei prodotti tecnologici (9%).

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