Sacconi fischiato: «Ma solo dalla Cgil»

Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, è stato fischiato durante gli Stati generali dell’Associazione nazionale costruttori (Ance) alla Fiera di Roma mentre criticava il Testo unico sulla Sicurezza scritto dal governo Prodi, «a camere sciolte e in piena campagna elettorale senza - ha rimarcato di fronte alla platea - nessun consenso di nessuna parte delle imprese». Subito sono partite le proteste di una parte della platea alle quali il ministro ha risposto secco: «Invito chi fischia a risparmiare ossigeno per il cervello». Più tardi il titolare del Lavoro ha rincarato la dose: «Non ho diviso la platea. Mi hanno fischiato solo quelli della Cgil. Come al solito ho il consenso di tutti, non quello della Cgil». Un’accusa alla quale ha replicato il responsabile Economia del Pd Pierluigi Bersani: «Non credo siano stati fischi della Cgil.

Se Sacconi riesce a distinguere i fischi della Cgil da quelli della Uil ha l’orecchio assoluto. Tutti hanno percepito il tentativo del governo di spaccare il sindacato». In serata la controreplica di Sacconi: «Ho un udito raffinatissimo e un fiuto raffinato, annuso a distanza comunisti e post-comunisti».

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