Un piano nazionale per la sicurezza e l'integrazione. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, interviene a distanza con un videomessaggio inviato al Forum delle associazioni familiari in occasione del convegno Famiglie a colori in corso a Roma, ed annuncia l'iniziativa del governo.
«Nei prossimi giorni il governo produrrà il piano nazionale per la sicurezza e l'integrazione,che sono due facce della stessa medaglia: non c'è integrazione senza rispetto delle regole e per la sicurezza occorrono buone politiche per l'integrazione», dice il ministro, convinto del fatto che per contrastare l'immigrazione clandestina non basti la repressione. Occorre invece «creare una maggior convenienza per i percorsi regolari». Il piano del governo si focalizzerà sul «binomio identità-incontro» prosegue Sacconi e «non prevederà ne un'assimilazione arrogante, ne un multiculturalismo indifferente. Ma l'affermazione della nostra identità, da cui parte l'incontro». Un ruolo fondamentale nel processo di integrazione lo avrà la famiglia «come sede di incontro tra etnie, senza trascurare le ragioni che rendono difficili gli incontri tra etnie diverse. È un percorso aspro, non facile, che non si realizza con le buone intenzioni ma con la conoscenza della lingua, degli usi, dei costumi e con il lavoro. Elementi basici che ci devono aiutare in questo processo».
Anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, interviene con un messaggio al Forum sul tema della multiculturalità dei dei nuclei familiari italiani. Difendere la propria identità, dice la Meloni, non rappresenta il rifiuto di chi è diverso. Anzi soltanto avere solide radici permette di andare incontro agli altri con maggiore disponibilità.
«Credo sia del tutto naturale l'evoluzione verso la quale sta volgendo la nostra struttura sociale, sempre stata culla di miscellanee culturali, e in particolare la famiglia. -dice il ministro- Quello per cui mi batto con forza è il valore indissolubile che la famiglia rappresenta, vale a dire solidarietà e identità. E non capisco come questo termine, identità, venga brandito come spauracchio xenofobo da taluni».
Per il giovane ministro l'identità «significa sintesi di cultura, rispetto da dare e ricevere, costruzione di una comunità che condivide valori e destino. Non è importante dove si nasce è fondamentale ciò che si sente».
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