«Uè, guarda dritto che finisci contro un palo». Scena vista in pieno centro a Milano e l'amico che prende in giro l'altro in effetti ha ragione: quello si era proprio girato. E non riusciva a staccare gli occhi dalla bionda: alta, magra, una lunga treccia che finiva a metà della schiena, proprio sopra le balze di una giacca volutamente sexy. E poi le scarpe, con un tacco che invece di nascere al posto giusto partiva dalla punta fino a metà tomaia, per creare una andamento lento e sculettante. Poi, il tatuaggio che risaltava (e, diciamolo, deturpava) il piede accompagnato a quello giusto sull'attaccatura del collo. E poi, sopratutto, la minigonna, tanto mini da finire all'accennarsi delle cosce affusolate e arrotolata nel punto giusto al lato B.
Era pieno giorno a Milano, e mentre l'uomo a momenti finisce contro il palo, ecco che lei, ogni tre passi, comincia con una mano a tirarsi giù la minigonna, come se ci fosse stato del tessuto che invece volutamente era assente. Tre passi un tirata, altri tre passi una tirata e via così. Talché l'amico saggio consolava quello distratto con una grande verità: «Uè, anche per la minigonna bisogna avere stile».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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