Sala alla Brigata Ebraica: "Io sindaco di tutti? Esprimo opinioni"

Polemiche dopo la decisione di esporre il sudario per Gaza in Comune. Tensioni con Fdi su Ramelli

Sala alla Brigata Ebraica: "Io sindaco di tutti? Esprimo opinioni"
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Dalla Brigata Ebraica che gli punta il dito contro per aver dato l'ok al sudario per Gaza sulla facciata di Palazzo Marino, al ministro della cultura Alessandro Guli che lo tira in ballo sulla Beic, trasformata a suo dire in una location per l'apericena. E ancora il centrodestra che lo incalza per l'intitolazione di una scuola a Sergio Ramelli. Il sindaco Sala è «sotto tiro» e, a margine del cinquantesimo della commemorazione per l'omicidio di Alberto Brasili, lo studente ucciso il 25 maggio 1975 da militanti neofascisti, prova a schivare i colpi. «Onestamente credo sia difficile intotolare una scuola a Ramelli - risponde- Non abbiamo tutti questi spazi di intitolazione poi quando le intitolazioni diventano così divisive...A me sembrava che la mia proposta di dedicare un luogo a tutte le vittime del terrorismo avesse senso, perchè c'era un intento pacificatorio, ma se poi cominciamo ancora a intitolare a ognuna delle vittime non finiamo più...».

La questione ovviamente non è chiusa. Anzi. «Le parole del sindaco sono gravi e rivelano, ancora una volta, un pregiudizio ideologico- rilancia il deputato di FdI Riccardo De Corato- Quando si tratta di una vittima di sinistra, come Claudio Varalli a cui è stata intitolata una scuola, tutto è giusto e doveroso ma quando si parla di Ramelli, ucciso barbaramente a 18 anni da militanti dell'ultrasinistra, allora tutto diventa improvvisamente difficile. Intitolargli l'istituto tecnico Molinari che frequentava sarebbe un gesto semplice e simbolico ma evidentemente per certi ambienti politici la memoria è selettiva e la dignità delle vittime dipende dall'appartenenza ideologica».

Altro fronte aperto è con la Brigata Ebraica dopo che il direttore del Museo Davide Romano ha accusato Sala di non essere il sindaco di tutti per aver dato il via libera all'esposizione di un sudario per Gaza sulla facciata di Palazzo Marino e di aver negato invece, poco tempo fa, la richiesta di illuminare il Comune di arancione per ricordare i due fratellini israeliani Bibas uccisi da Hamas. «Se per essere il sindaco di tutti bisogna non esprimere opinioni io non posso essere così- replica Sala- Detto ciò, contestualizzando la questione, io sono estremamente critico, e lo sono sempre stato, rispetto a quello che ha fatto Hamas, ma non posso che essere estremamente critico rispetto all'azione di Netanyahu. Io rispetto la Comunità ebraica, il popolo ebraico, la sua storia e le sue sofferenze, rispetto il popolo palestinese, non rispetto quello che sta facendo Hamas ma neanche Netanyahu».

E infine la Beic, la Biblioteca Europea in costruzione a Porta Vittoria. Qui il faccia a faccia è con il ministro della Cultura Giuli che ha fatto notare al Comune che «bussare al Ministero per chiedere fondi e poi scoprire che la Beic è stata concepita come una location per l'apericena non è accettabile...».

«Ho avuto la fortuna di essere educato in un ambiente in cui la buona educazione era tutto quindi voglio continuare ad essere educato dal punto di vista relazionale ed istituzionale- replica Sala- La questione della Beic non è stata sottovalutata ci abbiamo lavorato e anche tanto».

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