In sala con eroi marziani e fumetti

Carlo Faricciotti

da Milano

I quasi tre milioni di euro incassati da Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith e i buoni risultati al botteghino dell’unico film italiano in concorso a Cannes, Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana forse sono la proverbiale rondine che non fa primavera, ma aprono comunque la strada a un’estate cinematografica finalmente ricca e variegata.
Una volta tra giugno e agosto le poche sale aperte avevano programmi piuttosto limitati: horror a basso costo; film d’autore coreani, iraniani, sudamericani; film italiani che avevano bisogno di un minimo di passaggio in sala per giustificare il contributo ministeriale e poco altro.
Da un paio di stagioni, ad anni ed esiti alterni, soprattutto le società americane hanno cominciato a invertire la rotta, proponendo, tra maggio e luglio, titoli che in altri anni sarebbero stati sparati direttamente in autunno-inverno (Shrek, Mission: Impossible 2 eccetera).
L’incipiente estate 2005 sembra voler confermare questa tendenza. Certo, in Italia siamo sempre lontani dal modello Usa: l’estate per i film ad alto-altissimo costo, dai 150 milioni di dollari in su (in gergo, blockbuster o più sprezzantemente pop-corn movies); l’autunno per i film d’autore o comunque che hanno bisogno di politiche più mirate.
A rompere il digiuno di pellicole di grande impatto anche un altro fattore: la distribuzione in simultanea, in tutto il mondo, di alcuni blockbuster. Strategia utile sia per combattere la pirateria sia per abbattere i costi di marketing e comunicazione, spalmati globalmente. Così come già successo per Le crociate-Kingdom of Heaven di Ridley Scott e in passato per Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, lo spettatore italiano e quello americano hanno fatto quasi in contemporanea la fila per vedere La vendetta dei Sith e la faranno, si presume, sia per gli alieni feroci della Guerra dei mondi (dal 29 giugno) di Steven Spielberg, con Tom Cruise, sia per Batman Begins (dal 17 giugno; ovvero come fu che Bruce Wayne, persi i genitori per mano di un criminale, diventò prima miliardario poi l’Uomo Pipistrello) di Christopher Nolan.
E se negli Stati Uniti hanno già visto e apprezzato Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez noi dovremo aspettare il 3 giugno per vedere il film tratto dal ciclo a fumetti dello stesso Miller.
Delle pellicole prodotte al di fuori dei recinti delle major alcune potrebbero rivelarsi sorprese interessanti. Per esempio, I Heart Huckabees-Le strane coincidenze della vita (3 giugno) di David O. Russell, con Dustin Hoffman detective in cerca delle stranezze della vita quotidiana; Una pantera a Hollywood (10 giugno) di Stephen Hopkins, biografia di Peter Sellers (interpretato da Geoffrey Rush, pianista in Shine, pirata nella Maledizione della terza luna); Danny the Dog (sempre 10 giugno) di Louis Leterrier, storia di un killer (Jet Li) addestrato letteralmente fin dall’infanzia come un cane feroce dal suo padrone (Bob Hoskins).
La «cineestate 2005» ne ha anche per gli amanti del cinema d’autore: Istvan Szabo ha tratto dal romanzo omonimo di Somerset Maugham Being Julia-La diva Julia (con Annette Bening; 10 giugno); l’amatissimo, da festival e cinefili, coreano Kim Ki-duk propone La samaritana (24 giugno); il veterano Bertand Tavernier con La piccola Lola (17 giugno) racconta le traversie di una coppia francese che vuole adottare una bambina cambogiana. Boccone prelibato, Triple Agent (3 giugno): l’ottuagenario Eric Rohmer (classe 1920) si diletta con una storia di spionaggio e doppi giochi nella Parigi degli anni Venti del secolo scorso.
E gli italiani? In campo solo Gabriele Salvatores con il giallo Quo vadis baby? (in uscita venerdì); A luci spente di Maurizio Ponzi, con Giuliana De Sio e Giulio Scarpati e un altro pugno di film.


Evidentemente i registi italiani continuano a puntare sulla ruota di Venezia, immemori che spesso la Mostra della Laguna, per i prodotti di casa nostra, più che un trampolino di lancio è spesso stata uno scivolo per l’oblio.

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