da Trieste
In Afghanistan sono in prima linea, ma in patria hanno una famiglia e dei figli, magari piccoli che devono andare allasilo. Gli elicotteristi del 5° reggimento Rigel, dellaviazione dellesercito, è gente tosta. Combattono dallaria i talebani, mentre le mogli che restano a casa vivono i problemi di ogni giorno, come tutti. E fra i baschi azzurri non mancano le donne in divisa felici di essere mamme.
Per la prima volta in Italia il Rigel avrà un asilo nido allinterno dellaeroporto «Francesco Baracca», la sede del reggimento. A Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, ci si prepara allinaugurazione del nido con le stellette prevista l8 luglio. Bello e spazioso ha i muri esterni dipinti di azzurro e nuvole bianche, i colori degli elicotteristi. Lasilo è stato ricavato allinterno di una palazzina recentemente ristrutturata. I locali sono arredati in miniatura con culle, giochi, sedie, tavolini, come se fosse una piccola città di fantasia. Non manca una cucina moderna, perché i bebè staranno tutti il giorno in «caserma». Il tutto circondato da unisola verde per la gioia dei bimbi. La struttura entrerà in funzione dal primo settembre. La gestione sarà affidata alla cooperativa «Lalbero azzurro» di Trieste. Ospiterà un massimo di 49 bambini dai 0 ai 3 anni. «Si tratta della prima struttura realizzata allinterno di una postazione militare spiega il capitano Fabio Iannello dallo stato maggiore dellesercito . Un progetto pilota in risposta alle problematiche delle famiglie dei soldati impegnati con continuità nelle missioni di pace all'estero e sul territorio nazionale».
Una giovane caporal maggiore, soldato e mamma, riceverà simbolicamente le chiavi dellasilo il giorno dellinaugurazione. Il nido è però aperto a tutti i figli fino ai tre anni dei militari e degli altri corpi dello Stato che operano a Casarsa e nelle zone circostanti. «Dietro ad ogni grande soldato cè una grande famiglia. Con un esercito di professionisti era naturale uno sbocco del genere. Le forze armate sono composte da uomini e donne assolutamente normali, con i problemi di ogni giorno come lasilo per i figli» sottolinea il colonnello Fortunato di Marzio, comandante del Rigel. Lasilo avrà un orario flessibile, come quelli aziendali, che seguirà il ritmo della base e delle mamme o dei papà in divisa. Oltre agli elicotteristi frequenteranno il nido i figli dell11° bersaglieri, un altro reparto che si trova ad un passo dallaeroporto Francesco Baracca. «Le iscrizioni sono già arrivate a quota 33. Lasilo accoglierà anche i bambini del personale che sta rientrando e di chi partirà per lAfghanistan», spiega il comandante. Altri eserciti, come quello americano, pure nelle basi in Italia, hanno da anni strutture del genere a favore dei figli e delle famiglie dei militari. Per il nostro Paese è un progetto pilota reso possibile grazie ad una cospicua donazione dellAgusta-Westland, che è servita a coprire le ultime spese. La società fornisce da mezzo secolo gli elicotteri, come i Mangusta, al nostro esercito e a mezzo mondo. Il finanziamento ha riguardato gli arredi, le attrezzature didattiche e pure i giochi per i bebè in caserma. Lasilo nido con le stellette sarà intitolato al cavaliere «Domenico Agusta» pioniere e fondatore dellindustria nazionale degli elicotteri.
Il 5° Rigel ha partecipato a gran parte delle missioni allestero in Namibia, Kurdistan, Somalia, Bosnia, Mozambico, Albania, Libano, Kosovo ed Irak. Il reggimento fa parte della brigata aeromobile Friuli impiegata nellAfghanistan occidentale. Ad Herat ci sono 5 elicotteri da combattimento Mangusta A 129 del Rigel, che presto diventeranno 6. Volano per servizi di scorta e perlustrazione, ma sono anche intervenuti in appoggio a reparti a terra attaccati dai talebani. In patria il reggimento è perfettamente integrato nel territorio. I friulani ricordano ancora la mobilitazione dei baschi azzurri del Rigel durante i soccorsi per il terremoto del 1976.
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