Dopo lassalto del primo giorno si ritirano in parte i forzati dei saldi per lasciare spazio alle famiglie e ai giovani che guardano, scelgono e comprano. Così Roma, nel secondo giorno delle vendite a prezzo ribassato per il fine stagione, accoglie i consumatori romani e i turisti italiani e stranieri.
Le strade della Capitale, in particolare quelle dello shopping per antonomasia, sono ancora invase dalla marcia del popolo dei saldi. Davanti ai negozi più conosciuti e apprezzati, sono molti i cittadini che hanno atteso pazientemente in fila di poter raggiungere il capo desiderato per mesi ma mai acquistato perché troppo caro.
Più di sabato sono i bambini ad accompagnare i genitori colorando le vie della città, giocando tra i banconi dei negozi e stupendosi della magnanimità dei genitori. Forse perché ignari che in questo periodo acquistare, per mamma e papà, è quasi un obbligo, magari guardando a taglie più grandi per accantonare qualche capo in più per i figli che crescono.
«Il trend positivo dei saldi invernali, già evidente nelle prime ore della giornata di ieri - osserva il direttore di Confesercenti Valter Giammaria -, è continuato. E se i numeri non sono quelli di sabato le presenze sono comunque superiori a quelle del secondo giorno di saldi invernali dello scorso anno».
Le strade, fa notare Giammaria, «sono piene di consumatori, cè un evidente interesse allacquisto». «I saldi - tiene a precisare - sono ancora un evento e devono diventarlo sempre di più possibilmente con il coinvolgimento di tutti gli operatori turistici».
Una prospettiva che, osserva Giammaria, «sta prendendo corpo anche grazie alla campagna Rome Sale inclusive, ideata dalla vice sindaco del Comune di Roma Maria Pia Garavaglia e della quale siamo convinti sostenitori contando su un sempre maggiore coinvolgimento dei commercianti».
In questo senso per Confesercenti vanno gli «shopping day» annunciati dallassessore regionale al Commercio Francesco de Angelis. «Sempre che - osserva ancora Giammaria - siano di iniziativa comunale, legati anche ad altri eventi messi in calendario dalle singole amministrazioni e che si svolgano nelle città».
Nonostante la buona performance della partenza il direttore di Confesercenti non è invece convinto che i negozi debbano tenere le saracinesche alzate anche la prossima domenica. «Cè un calendario annuale - spiega - studiato con tutti i protagonisti, la grande e la piccola distribuzione ma anche il sindacato e lassessore capitolino al Commercio, Francesco Cioffarelli. Va rispettato anche perché non è una domenica in più o in meno che cambia le cose». Ancora una volta per Giammaria «si tratta di essere rigorosi e rispettare le regole del gioco stabilite prima. In caso contrario si disorientano anche i consumatori come accaduto con i saldi anticipati, e impuniti, che le grandi catene hanno sfacciatamente proposto fin dai primi giorni di gennaio».
Anche il presidente di Federabbigliamento Roberto Polidori rileva «le buone presenze nei negozi anche nel secondo giorno dei saldi e, anche se per un primo bilancio è necessario attendere di vedere come prosegue la settimana, la soddisfazione cè».
Cè soprattutto la «conferma che il consumatore è molto attento durante tutto lanno e questo fa sì - osserva - che la grande affluenza ci sia in alcuni negozi mentre in altri sono in pochi a entrare». Per Polidori «è anche un test per dimostrare che la professionalità, quando cè, ottiene buoni risultati». Per quanto riguarda lipotesi di apertura dei negozi anche domenica prossima, come avrebbero chiesto i centri commerciali, allattenzione di Cioffarelli, Federabbigliamento si dice perplessa.
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