Salini, esposto in Consob: «Impregilo, accordi occulti»

Azionisti mai visti prima che improvvisamente si sono presentati all’ultima assemblea di Impregilo; altri che lo hanno fatto dopo aver costituito quote di capitale in tempi molto recenti e avendo legami con banche o con manager a loro volta collegati con gli azionisti di maggioranza; altri che hanno acquistato titoli su finanziamento bancario: il gruppo Salini alza il livello dello scontro con il gruppo Gavio e presenta alla Consob «un esposto volto a segnalare una serie di elementi di criticità relativi a rapporti esistenti tra alcuni azionisti di Impregilo, nonché concernenti il recente andamento del titolo». Questa seconda parte dell’esposto si riferisce al rally delle ultime tre settimane, in cui Impregilo è balzato del 25%, rendendo presumibilmente appetibile la vendita per molti investitori istituzionali. Il tutto a poco più di un mese dall’assemblea di Impregilo (12 luglio) chiesta da Salini per revocare l’attuale cda.
Come noto, entrambi i gruppi hanno una partecipazione appena sotto la soglia del 30% dove scatta l’Opa obbliglatoria. Ma Salini è salito in questi mesi, mentre Gavio ha il controllo del cda. Per questo il duello si svolgerà sul filo di lama e verrà deciso dal voto di soci «terzi», investitori istituzionali e soci di minoranza. In proposito Salini svela proprio oggi la sua sollecitazione delle deleghe in vista dell’assemblea: il deposito del prospetto in Consob avviene stamattina, per un’operazione che non ha precedenti in Italia anche per la portata della posta in palio. In pratica, la sollecitazione è rivolta a tutti gli azionisti che intendano dare il loro voto a Salini, condividendone ovviamente la strategia industriale, che sarà parte del prospetto stesso.

Per aderire alla sollecitazione, gestita da Proxitalia, ci sarà tempo fino al giorno prima dell’assemblea. Nell’ultima assise, i Gavio avevano ottenuto la maggioranza, ma i Salini sono riusciti a bloccare la straordinaria. Ora si va verso lo «shodown».

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