Vincerà perché, caso raro in quest’epoca di narcisismo e comodità, sulla pelle porta più cicatrici che tatuaggi. Una sull’occhio destro e una sul braccio. E non sono i segni della chirurgia estetica ma quelli della vita. I tatoo, i bracciali, le collanine, li lascia ai plasticati, agli omo e ai piagnoni.
Vincerà perché non è un piagnone, né omo, né plasticato. Non è un bamboccione, non è un narciso, non è un isterico. Fateci caso: nella storia del Grande Fratello è l’unico a non aver mai pianto. Non si è mai lamentato. Non ha mai protestato. Non si è mai fatto servire. Non si è mai truccato. Unicum nella storia del Grande Fratello - sia tra i maschi sia tra le femmine - non è mai stato impallato da una telecamera mentre si sistema il ciuffo, o il colletto, o un sopracciglio davanti allo specchio. Non ha mai perso l’equilibrio, né il senso del limite, né quello del ridicolo. Ha gridato, mai starnazzato. Ha spiegato, mai predicato.
Vincerà perché non predica, non razzola, non docet, non tenta di spiegarti come va la vita, come ci si comporta in società, dove sta il bene, il male, il giusto, lo sbagliato. Non è mellifluo, né opportunista, né subdolo, né voltagabbana. Non può tradire, perché non è fedele a nulla.
Vincerà perché è solo, il destino dell’eroe: tutti in confessionale chiedono il suo allontanamento, i concorrenti sopravvissuti fanno branco dandogli la caccia, lo emarginano, lo infamano. Capro espiatorio della Casa, è in realtà il leone che divorerà gli agnellini. Bye-bye fratellini.
Vincerà perché, nella sua involontaria falsità, è il più vero di tutti.
Ci sono mille spiegazioni al fatto che questa sera vincerà Mauro Marin, faccia da sberle, aria da cattivo ragazzo, viso grappa e sapone, idolo del popolo della Rete, icona del politicamente incorrect e del sentimentalmente incoerente. Perché ha eliminato, uno dietro l’altro, sopravvivendo a una sequenza impressionante di nomination, nove concorrenti, record assoluto della storia del Grande Fratello, e quindi è un predestinato. Perché, mastino disubbidiente in una fattoria di galline e pecorelle obbedienti, è l’unico che ha fatto infuriare gli autori del programma, non rispettando i «consigli» ricevuti dalla produzione ma facendo di testa sua, fuori copione. E quindi è l’unico che può sconfiggere il Big Brother, come il Winston Smith del romanzo di Orwell, apparentemente malleabile in realtà disobbediente ai condizionamenti del partito.
E poi Mauro Marin vincerà perché dentro la Casa ha litigato con tutti, dalla sera del suo arrivo, a stasera, quando sarà l’ultimo a uscirne. E quindi, se vale il principio morale secondo il quale ogni inquilino della Casa e sei milioni di italiani che li spiano sono tutti deficienti, prendendone le distanze, lui è un intellettuale puro.
A suo modo è un eroe, e vincerà. Calcolatore (è laureato in Marketing e gestione delle imprese), indomabile («Se cadi, tirati su e ricomincia», è il suo slogan), realista («Non fidarti mai, le persone se ne approfittano»), disincantato («Si può sempre migliorare»), pratico («Non sopporto chi parla tanto e non fa niente»), è abbastanza mammone da piacere alle mamme - vive a Castelfranco Veneto, nella stessa casa dei genitori - abbastanza maschio da piacere ai papà - ci ha tentato con tutte le ragazze della casa, indiscriminatamente - è abbastanza stronzo da piacere alle femmine e abbastanza cazzone da piacere ai maschi. Statisticamente, al televoto, significa fare l’en plein.
Mauro Marin vincerà, per fortuna, perché rappresenta esattamente tutto ciò che nessuno di noi vorrebbe mai essere, ma - purtroppo - è. Antipatico, strafottente, omofobo, razzista, machista, maschilista, fallocrate, maniaco, bastardo, cinico, maldestro, manesco, maleducato. Sempre fuori posto. Che, in televisione, significa essere proprio al posto giusto.
È talmente teledestinato a vincere che da giorni i bookmaker non accettano più puntate su di lui. Secondo gli scommettitori ha l’80% di possibilità di vincere. Percentualmente, un plebiscito.
La leggenda nera che lo vuole batterista del gruppo rock nazista «ZetaZeroAlfa» è, appunto, una leggenda. Ma la favola che lo vuole tormentato in amore è, invece, vera. Ha amato e continua a inseguire una sua vecchia fiamma: una hostess che avrebbe voluto sposare la quale invece gli ha restituito l’anello di fidanzamento. Che, da perfetto delinquente, appena dentro la Casa ha regalato a una ex playmate. Rivelatasi peraltro lesbica.
Da dieci anni Mauro Marin sognava di entrare nel Grande Fratello. Stasera ne uscirà vincitore.
Con 250mila euro, parecchi nemici e diverse centinaia di pagine internet in più. E un difetto in meno.
La scorrettezza. Che, appena varcata la soglia, uscito dalla Casa ed entrato nel Grande Circo, si trasformerà - come sempre accade - in un insopportabile buonismo. Stop al televoto. E a quel punto stop anche alla simpatia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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