Caro Granzotto, che per fine anno lei abbia deciso di non occuparsi del piffero di montagna che, andato per suonare, è stato suonato, è cosa comprensibile. Ma del lavamacchine monegasco non ci dice più niente?
Genova
Visto che in questo periodo non si parla di Fini (ma martedì scorso lha fatto nero!) potrebbe spiegarmi perché lanno nuovo non inizia il giorno del solstizio dinverno, come sembrerebbe logico? O forse anticamente era così, ma la precessione degli equinozi (e quindi anche dei solstizi) ha finito con il posticipare di dieci giorni il capodanno?
Santino Schiavini
e-mail
Allora: qui abbiamo un Gianfranco Fini (del quale ho promesso di non parlare fin dopo lEpifania e infatti non ne parlo) che adisce le vie legali «a tutela della propria onorabilità». Parimenti abbiamo un certo Italo Bocchino che adisce - memento adire semper, questo suppergiù il motto dei futuristi - anchesso dichiarandosi vittima di quella cosa là, come si chiama? Stalking, ecco stalking, che la nostra bella e brava Emanuela Fontana ci informa essere «persecuzione che genera ansia e paura». Ma che volete, che mi metta a raccontarvi anche del signorino Giancarlo, così oltre a quelle dei due sopra citati ci becchiamo pure la querela del lavamacchine monegasco, comella, caro Parodi, con bella immagine ha voluto presentarlo? (Ora che ci penso, «lavamacchine» gli lederà mica lonorabilità, al giovinotto? Penso di no. Monegasco, forse, ma è tutto da vedere. E poi ha scelto lui di metter su casetta nel Principato, mica glielha ordinato il medico). Quella è gente suscettibile, quelli si credono (anche il signorino, sissignore) dei padreterni con le mani ben in pasta e dunque non accettano non dico critiche, ma nemmeno dessere allegramente esaminati nel loro dire e nel loro fare. Che poi, giù la maschera, a quest«Angolo» interessano non perché due di loro andarono politicamente per suonare e furono suonati e il terzo fa di professione il cognato fornito di «conoscenza del mercato immobiliare del Principato». Sai che ce ne importa, a noi. Del terzetto a quest«Angolo» interessa solo il lato macchiettistico, quel molto di Totò, Alberto Sordi e Peppino De Filippo che è in loro. Lei mi chiede, caro Parodi, che ne è del cognato monegasco. E cosa vuole che ne sia? Solito tran tran del beau-frére adoré, laperitivo allHotel de Paris (un Sanbittèr, 50 euri minimo); un pasto leggero al Beef Bar; un paio di sgommate sulla Corniche al volante, ovvio, duna Ferrari; una lavatina allautolavaggio fai-da-te per restituirle il lucente nitore «blu Torino»; una pausa culturale dedicata alle ultime imprese di Asterix. Poi si ricomincia, aperitivo, cenetta e questo è quanto. Comunque, tranquilli: con larrivo dei Re Magi riprenderemo a occuparcene con lena e lo faremo a scopo umanitario. La Waterloo di Gianfranco Fini li ha infatti cacciati, lui e i suoi sodali, nel più oscuro dei coni dombra. Desaparecidos. Qualcuno dovrà pure gettarvi un raggio di luce e quel qualcuno saremo noi. Ah dimenticavo: che lanno abbia a cominciare il primo gennaio lo stabilì Caio Giulio Cesare e lo confermò Papa Gregorio XIII con tanto di Bolla Inter gravissimas. Che fa, caro Schiavini, si mette a contestare le scelte di quei due pezzi da novanta? Crede forse che non abbiano pensato ai solstizi? Certo che ci pensarono, ma i solstizi hanno la brutta abitudine di essere mobili: ritardano di sei ore ogni anno e, come non bastasse, ogni quattro anni sono anticipati (grazie ai bisestili) per recuperare il tempo perduto.
Paolo Granzotto
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.