Viviana Persiani
Chi ha la pelle segnata e rovinata da cicatrici convive, spesso, con un disagio antiestetico. Cicatrici ipertrofiche, talvolta anche segni di acne o dovuti a varicella, disturbano l'armonia di un viso, ma anche l'integrità esterna del corpo, a causa di interventi, incidenti o scottature. Niente paura, perché anche se la convivenza è di vecchia data, oggi, con il laser frazionato, si possono davvero compiere miracoli.
Luca Fioravanti, medico estetico di Hospitadella, spiega il funzionamento di questa tecnologia: «Si chiama laser frazionato perché emette raggi di luce come fossero tanti colpi ravvicinati; in questo modo, viene stimolato il processo di guarigione della pelle, avviando la produzione di nuovo collagene e la sostituzione del tessuto compromesso con quello nuovo».
È una tecnica molto praticata visto che Fioravanti riceve numerose richieste da pazienti con cicatrici post chirurgiche, ma anche con segni evidenti a causa di ustioni, anche da acido: «In genere, sono sufficienti tre, quattro sedute, di solito in funzione dell'entità del segno e dello spessore della profondità, con una frequenza di una seduta al mese. I risultati saranno visibili almeno dopo 3 mesi dall'ultimo trattamento. Qui in Italia, sono pochi i pazienti che si rivolgono a me per ustioni da acido, ma è confortante sapere che esiti cicatriziali di certe lesioni evidenti possono essere eliminati». Non tutte le cicatrici sono uguali e prima di intervenire col laser frazionato il medico consiglia un trattamento preparatorio. «Se la cicatrice è ipertrofica, occorre porvi sopra dei cerotti idrocolloidi o al silicone per ottenere un appiattimento della stessa; se il paziente ha necessità di rimuovere i segni di acne dal volto, prima deve seguire un trattamento disinfiammatorio, dopodiché si procede, solo di fronte ad un esito cicatriziale». Si possono rimuovere, dunque, anche le cicatrici «storiche»? «Si possono trattare anche cicatrici più vecchie - rassicura Fioravanti- anche di dieci, venti anni, tenendo presente che quelle più recenti si possono cancellare più facilmente: in questi casi, il tessuto è ancora in fase di rimodellamento, purché siano trascorsi almeno 6 mesi dall'origine del segno, tempo necessario per rendere la cute più stabile e purché la pelle non sia abbronzata».
L'aspetto e il decorso di una cicatrice, però, dipendono anche dall'età della stessa pelle e anche dalla zona interessata. Se la cute è giovane i tempi di guarigione sono ridotti e così si può intervenire più velocemente, valutando che spesso, la cicatrice tende ad apparire più spessa e più larga, rispetto al medesimo danno su una pelle più matura. Il laser frazionato sviluppa del calore che potrebbe dare fastidio al paziente, ma con una crema anestetica si ovvia al problema.
Oltre alla tecnica del laser CO2 frazionato, esiste anche il laser erbium frazionato: «Io propongo inizialmente la prima, perché è considerata la soluzione più efficace. I tempi di guarigione sono più lunghi però, nell'ordine dei 4-5 giorni, per cui si può considerare la tecnica alternativa se il paziente preferisce una ripresa più rapida delle attività. In questo caso saranno necessari più trattamenti per ottenere un risultato similare».
È interessante l'utilizzo di questa tecnologia per la terapia degli
esiti da ustione. «Oggi le cicatrici da ustione si trattano con il laser frazionato che assicura un ottimo risultato grazie al rinnovamento dei tessuti che si rigenerano.Per info: www.hospitadella.itNumero Verde 800 589 004
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