Ai diabetici fa male l'estate Ci sono troppe tentazioni...

Frutta, bevande zuccherine, gelati L'alimentazione è il pericolo numero uno

di Marco Palma

Non è solo la malattia del secolo: perché i malati di diabete oggi in tutto il mondo sono oltre 400 milioni, con oltre 60 milioni solo in Europa e, secondo le stime, saranno oltre mezzo miliardo alla fine del 2030; ma per questa patologia è allarme rosso. E' infatti l'estate la stagione più difficile per il diabetico: una patologia non sempre gestibile per questi malati e le cause sono molteplici : il caldo, la sete, la pressione arteriosa e un livello di glicemia che varia durante la giornata spesso in modo preoccupante, senza monitoraggio e senza poter prevedere i picchi giornalieri, quanto e come controllare il glucosio. Soprattutto di diabete di tipo 2, quello dove non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina o non agisce in modo adeguato nel nostro corpo.

LIVELLI DI GUARDIA

In Italia gli ultimi dati di settore sono da livello di guardia: 4 milioni (il 5,4% della popolazione) tra gli adulti ed oltre 40mila tra i bambini e gli adolescenti. Un dato preoccupante avvertono gli specialisti, e per questo è necessario intervenire su più fronti: pediatri e diabetologi mettono sotto accusa l'alimentazione, l'aver mandato in soffitta la dieta mediterranea riconosciuta addirittura come patrimonio dell'Unesco, scarsa attività fisica per le troppe ore passate davanti ai computer e alla televisione. E poi i bambini. Un bambino obeso oggi sarà un adulto malato domani: di diabete e di malattie cardiovascolari. L'impatto economico sul Servizio sanitario nazionale è di oltre 15 miliardi di euro l'anno.

«La stagione più critica per il malato diabetico è l'estate. I livelli di glicemia oscillano anche di molto e le cause sono molteplici, anzitutto l'alimentazione a causa della frutta molto dolce e appetibile, poi bevande spesso zuccherine, gelati. In una persona non diabetica i pasti sono più gestibili, per il diabete e i valori glicemici conseguenti assolutamente no» dice a Il Giornale la Professoressa Concetta Irace Dip. Scienza della salute, Università degli Studi della Magna Grecia di Catanzaro. E' dunque «fondamentale raggiungere un controllo metabolico ottimale, ovvero mantenere la glicemia entro il target stabilito, riducendo il rischio di episodi giornalieri ipo o iperglicemici e mantenendo - aggiunge la Irace una qualità di vita ottimale per il malato».

Per il controllo quotidiano della glicemia sono stati fatti sensibili passi in avanti, sempre più innovativi e sempre meno fastidiosi: «Penso ad esempio al controllo glicemico continuo con misurazioni non più a intervalli ma letture automatiche dei valori, con registrazioni dell'andamento glicemico e delle sue fluttuazioni grazie ad un piccolo sensore impiantato sotto cute». Il sensore ha una durata fino a 180 giorni e permette un accurato monitoraggio glicemico realmente continuativo per tutto il periodo di utilizzo. I dati raccolti, inoltre, vengono visualizzati sullo smartphone in modo molto semplice ed intuitivo, perché siano informazioni fruibili per migliorare la gestione del proprio diabete.

Il rischio di sviluppare il diabete «aumenta con il passare dell'età, con la presenza di obesità e con l'assenza di una attività fisica» sottolinea il dott. Giuseppe Caminiti diabetologo e nutrizionista dell'Università di Messina «anche se oggi troviamo sempre più giovani che non sapevano di essere diabetici, che conducono un non corretto stile di vita alimentare e che improvvisamente sviluppano degli andamenti anomali del carico di glicemia durante la giornata e che loro avvertono con sudorazione, sete, spossatezza confondendo questi sintomi con il caldo estivo. E qui entra in gioco un fattore estremamente importante per il diabetico che è la familiarità. In presenza di genitori o nonni diabetici è importante un controllo dei valori ematici e una prova da carico glicemico. Scopriamo sempre più persone diabetiche che non sospettavano minimamente di esserlo».

LEZIONI IN CLASSE

Proprio sull'aspetto pediatrico e adolescenziale le diverse associazioni di malati assieme a diabetologi, nutrizionisti, pediatri e cardiologi sono impegnate per sensibilizzare verso un corretto stile di vita, alimentare e non solo. Molto potrebbe fare il mondo della scuola.

Purtroppo in Italia mancano insegnanti specializzati su modelli comportamentali come esistono negli altri Paesi europei; manca una corretta gestione del bambino diabetico a scuole dove passa

molte ore ed ha bisogno di essere assistito. Modelli che prevedano non solo la tipologia dei pasti, ma quanto e cosa bere durante le ore scolastiche, attività fisica, eventuale assistenza da parte del personale specializzato.

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