Nota da oltre 100 anni, presenta un'incidenza di 26 casi su 100mila soggetti l'anno. L'algodistrofia, conosciuta anche con il nome più specifico di sindrome complessa da dolore regionale (CRPS), è una malattia rara multisintomatica e multisistemica, distinta in tipo 1 e tipo 2. Stando ai dati sembrerebbe che la sindrome colpisce più frequentemente le donne e l'età media di insorgenza si attesterebbe attorno ai 30-50 anni. Se i traumi sono le cause più frequenti, è stato altresì evidenziato che esiste un legame con altri eventi come: infarto del miocardio (20% dei pazienti), emiplegia (12-20%), interventi in artroscopia e, in minor misura, protrusioni discali, problematiche cerebrovascolari, neoplasie e terapie con farmaci anticonvulsanti e antitubercolari. Inoltre solo il 5% circa di coloro che subiscono un trauma neurologico sviluppa il disturbo. Il modo più o meno severo con cui evolve l'algodistrofia non è proporzionale alla gravità dell'evento traumatico. In molti casi riportati dalla letteratura medica essa è insorta spontaneamente. Anche se il dolore è il sintomo principale, questo può essere accompagnato da altre manifestazioni. Tra queste: cambiamento della temperatura nella parte interessata, diversa sensibilità, sudorazione anormale e presenza di edema. Il quadro clinico, dunque, varia da soggetto a soggetto. Spesso la zona dove si esplica l'algia, all'esame radiografico, si mostra colpita da osteoporosi.
Buone notizie per gli individui colpiti da algodistrofia giungono dai risultati preliminari dello studio italiano NAIMES/32 che saranno presentati dal dott. Massimo Varenna durante congresso della Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) in corso a Bologna dal 24 al 26 ottobre. La ricerca, realizzata in doppio cieco con placebo in collaborazione con 7 centri italiani, ha coinvolto 78 pazienti e ha dimostrato che questa patologia può essere efficacemente curata anche somministrando il Neridronato per via intramuscolare (70% di risposta positiva a due settimane dal trattamento). Tale conferma consentirà ai pazienti di seguire l'unica terapia risolutiva senza la necessità di fare riferimento a strutture ospedaliere. In questo modo si accorcia, altresì, l'intervallo di tempo tra l'esordio dell'algodistrofia e l'inizio della cura, variabile cruciale che influenza il raggiungimento del successo terapeutico.
Lo studio NAIMES/32 conclude un percorso iniziato 10 anni fa che ha visto nel 2013 la dimostrazione dell'efficacia del Neridronato con la pubblicazione della ricerca "Treatment of Complex Regional Pain Syndrome type I with neridronate: a randomized, double-blind, placebo-controlled study". La stessa prevedeva nel febbraio 2014 l'ottenimento della specifica indicazione di AIFA quale trattamento di scelta della Sindrome Algodistrofica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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