Salute

Autismo, Asl nega l’ok al trasferimento in una struttura idonea fuori Regione

Il tredicenne ha bisogno di essere seguito in un centro idoneo e l’Abruzzo, regione in cui vive, non ne possiede. Ce ne sarebbe una a Rimini, ma l’Asl ha negato l’autorizzazione per motivi economici

Autismo, Asl nega l’ok al trasferimento in una struttura idonea fuori Regione

Un ragazzino affetto da autismo si è visto negare la possibilità di raggiungere una struttura che lo possa seguire adeguatamente solo per un fattore economico. Il 13enne infatti abita a Teramo, in Abruzzo, e in quella Regione non vi sono centri specializzati per il suo problema. L’unica soluzione sarebbe quella di andare a Rimini, dove ve ne è uno apposito. Peccato però che l’Asl abbia rifiutato la sua domanda. Per motivi economici. A denunciare l’intera vicenda è stata l’associazione “Abruzzo Autismo Onlus”. Da quanto emerso sembrerebbe infatti che la Asl di Teramo non abbia dato l’ok al trasferimento. Nonostante il padre del 13enne, settantenne cardiopatico, abbia fatto domanda proprio perché non riesce più a seguire il figlio da solo.

Fino a questo momento il ragazzo è costretto ad andare quotidianamente in una struttura a Teramo, dove resta dalle 15 alle 18. Il genitore però non riesce più a sostenere la situazione. Come ha denunciato il presidente dell’associazione, Dario Verzulli, “Da anni raccontiamo di persone destinate presso strutture residenziali fuori regione alimentando così la mobilità passiva che esporta risorse e persone fuori regione. I servizi residenziali in Abruzzo sono da avviare con estrema urgenza. Forse con risparmio di risorse e generando lavoro sul territorio. Invece, sempre più spesso, ai diritti sanciti da Costituzione e leggi vigenti si antepone una mera valutazione economica, una valutazione fredda che non tiene conto della sofferenza delle famiglie”.

Inoltre la struttura di Rimini si è detta favorevole ad accogliere il ragazzino con l’autorizzazione del rapporto 1a1, l’assistenza cioè specializzata proprio in autismo e all’età giovane del malato.

Come però ha tenuto a sottolineare Verzulli, la Asl di Teramo ha negato questa possibilità, proponendo una soluzione più economica.

Commenti