Capillari, solo inestetismi o campanello d’allarme? La parola all’esperto

Quelle piccole strisce blu e rosse che si formano sulle gambe, soprattutto delle donne, possono essere un campanello d'allarme di altre patologie. Ne abbiamo parlato con uno dei maggiori esperti del settore, il professor Massimo Danese, specialista in Chirurgia Vascolare e Generale

Capillari, solo inestetismi o campanello d’allarme? La parola all’esperto

Con l’arrivo dell’estate la parola capillari fa subito venire alla mente qualcosa di antiestetico, in particolare nelle donne, di cui liberarsi il prima possibile. Le piccole strisce blu o rosse che compaiono sulla cute degli arti inferiori vengono percepite quale problema di carattere estetico, tuttavia possono essere l’espressione di campanelli d’allarme di malattie del sistema circolatorio degli arti inferiori . Per questo motivo ne abbiamo parlato con uno dei maggiori esperti in materia, il professor Massimo Danese, specialista in Chirurgia Vascolare e Generale.

Professore, cosa sono i capillari e perché si formano?

"I capillari in evidenza, il cui termine medico è teleangectasie, sono un disturbo molto frequente specie tra le donne, che peggiora con la stagione calda. Nel particolare consiste in una dilatazione di questi piccoli vasi terminali, che formano nella cute una ragnatela di colore bluastro o rossastro visibile ad occhio nudo. Nelle donne la presenza di capillari evidenti è associata ad uno squilibrio ormonale che altera la permeabilità della parete dei vasi del microcircolo. In ragione quindi del ruolo degli ormoni, le teleangectasie possono fare la loro comparsa in periodi come la gravidanza, la menopausa, o durante l’assunzione di contraccettivi ormonali. Possono essere favorite anche da traumi e predisposizione familiare. In quest’ultimo caso può essere presente una condizione di fragilità e debolezza della parete di questi piccoli vasi per cui taluni fattori totalmente innocui possono incidere negativamente sul microcircolo".

Possono essere i campanelli d’allarme per altre patologie?

"Le teleangectasie degli arti inferiori, nella maggior parte dei casi, possono essere il campanello d’allarme di un difficoltoso e non adeguato drenaggio venoso. Cosa significa questo? Soprattutto nelle donne, dove la patologia è più frequente, si possono manifestare nella fase iniziale sintomi molto sfumati quali prurito, pesantezza ed edemi alle gambe soprattutto la sera dopo essere stati in piedi per molte ore. Infatti in almeno un terzo dei casi le teleangectasie sono un sintomo di insufficienza venosa cronica e nel 15% dei pazienti che ne soffrono sono presenti anche varici".

Prof. Massimo Danese

Quanto è importante agire su questo inestetismo?

"Per valutare le soluzioni di intervento più adatte è fondamentale sottoporsi ad una visita con lo specialista valutando eventuali precedenti in famiglia, traumi e disturbi circolatori, approfondire quindi lo stato di salute dell’apparato circolatorio con esami strumentali di primo livello quali l’ecocolordoppler".

Fino ad ora i capillari venivano rimossi con una terapia chiamata sclerosante, è ancora una tecnica efficace e in cosa consiste?

“La terapia sclerosante negli ultimi quindici anni ha fatto notevoli passi avanti. Si tratta di una terapia ambulatoriale che consiste nella inoculazione di un agente sclerotico che induce una obliterazione fibrosa del vaso. Parlavamo prima di passi avanti: uno di questi è stato quello di trasformare il liquido da iniettare, attraverso una miscelazione in rapida successione con aria in schiuma (scleromousse) che induce l’obliterazione fibrosa in maniera indolore, irreversibile, ed inoltre più efficace rispetto alla forma liquida".

Professore, lei è di ritorno da Dubai, dove è stato relatore in un convegno che presentava le novità mondiali sulla salute delle gambe. Che novità ci sono?

“Le novità importanti sono state essenzialmente due: l’uso di presidi (visualizzatori) che facilitano l’individuazione molto più accurata dei capillari. Non è una novità assoluta, ma i device sono più precisi e potenti.

Si tratta di un sistema a sorgente luminosa led ad infrarossi, che permette di individuare in modo più preciso i piccoli vasi fino ad una profondità di dieci/quindi millimetri dalla superficie cutanea. La seconda novità è un device che consiste in un caschetto in cui si ha la combinazione della luce polarizzata ad alta potenza con l’ingrandimento ottico".

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