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Frutta secca alla riscossa Fa bene alla salute e aiuta persino a dimagrire

di Maria Sorbi

Cominciamo subito sfatando un luogo comune: la frutta secca non fa ingrassare, anzi, aiuta perfino a dimagrire. Ovviamente, essendo ipercalorica, va consumata in quantità contenute (tra i 20 e i 30 grammi al giorno) e inserita in un programma alimentare adatto. Ma per il resto ha solo proprietà positive. E i medici hanno imparato a utilizzarla per strutturare i piani dietetici di chi vuole perdere peso o degli sportivi. Il motivo? Contiene acidi grassi «buoni», mono e polisaturi, come l'omega 3 e l'omega 6, molto utili all'organismo. Inoltre è ricca di fibre e magnesio. In sostanza, dà tanta energia, è nutriente e non crea problemi di colesterolo. Insomma, copiare dal piatto di chi vive dall'altro lato del mondo fa bene alla salute. Prendere spunto dalle abitudini alimentari di paesi lontani, dall'Asia al Medio oriente, ci fa guadagnare sia in gusto sia in buone abitudini. Scoprendo sapori nuovi che si sposano benissimo con le ricette della nostra tradizione.

CHE SCOPERTA GLI ANACARDI

Una delle sorprese più inaspettate arriva dagli anacardi, considerati per tanto tempo la Cenerentola della frutta secca o nemmeno presi in considerazione dal mercato alimentare occidentale. In Indonesia o in Sri Lanka invece li sgranocchiano tutto il giorno. Stimolano l'ormone della sessualità, regolano i cicli del sonno, hanno poteri antidepressivi, proteggono le ossa e i denti. E, per di più si possono rivelare alleati fondamentali per dimagrire. Pare infatti che riducano la voglia di mangiare dolci. Ma le proprietà degli anacardi non finiscono qui: sono ricchi di sostanze antiossidanti come la zeaxantina, capace di rallentare la degenerazione oculare dovuta all'anzianità. Inoltre hanno effetti benefici nei confronti del diabete di tipo 2, andrebbero infatti ad aiutare le cellule nell'assorbimento corretto dello zucchero. Rispetto ad altro genere di frutta secca, poi, gli anacardi hanno un contenuto di grassi inferiori e non contengono colesterolo. Sono quindi uno snack salutare e adatto anche a chi vuole perdere peso (a patto ovviamente di non esagerare nel consumo).

POCO MA BUONO

Il tema della quantità è uno dei punti su cui i nutrizionisti vogliono essere chiari: perché noci, nocciole e pinoli facciano bene non vanno consumati in abbondanza. «Sono però perfetti per uno spuntino - sostiene la dietista fiorentina Erika Annunzi - e il mercato alimentare ha risposto molto bene a questa necessità, creando confezioni piccole e pratiche da poter mangiare ovunque. I diabetici possono consumare frutta secca la sera per mantenere il livello glicemico durante la notte. Gli sportivi invece è bene che la consumino durante il giorno, magari dopo uno sforzo o un allenamento intenso, poiché la frutta secca aiuta a recuperare velocemente le energie». Ovviamente la frutta secca è sconsigliata a chi ha problemi di obesità o disturbi alimentari. E non va nemmeno consumata alla maniera degli asiatici: loro sgranocchiano tutto il giorno ma hanno una dieta priva di carboidrati. «Noi occidentali invece - spiega Erika Annunzi - siamo abituati a una dieta ipercalorica e conduciamo una vita più sedentaria. Per questo dobbiamo consumare la frutta secca in quantità ridotte o inserirla al posto di altri grassi».

Una volta imparato il modo giusto per consumarla, godiamoci gli snak naturali. Meglio così come sono e non sotto forma di barrette (che contengono solitamente anche parecchi zuccheri).

LE PROPRIETÀ NASCOSTE

Le più familiari alle nostre dispense sono le noci. Le mangiamo perché sono buone ma non abbiamo mai pensato alle loro proprietà. Che sono tante: fanno bene all'apparato cardiocircolatorio. La letteratura scientifica ha confermato l'associazione tra assunzione di noci e riduzione del colesterolo a breve termine. Alle noci viene riconosciuto anche un effetto positivo sulla funzione dei vasi sanguigni. Ottime anche le proprietà delle mandorle. Il consumo regolare migliora il profilo lipidico, riduce l'infiammazione e lo stress ossidativo anche in pazienti con diabete mellito di Tipo 2. I pistacchi, oltre a svolgere effetti favorevoli sulla lipidemia, svolgono un'efficace attività antiossidante, per l'alto contenuto in componenti minori biologicamente attivi, riducendo i livelli di lipoproteine ossidate. Hanno effetti benefici sulla glicemia e in genere riducono vari fattori di rischio cardiovascolare. Inoltre migliorano la funzionalità endoteliale, vari indici infiammatori e lo stato ossidativo in soggetti giovani e sani. per questo motivo fanno bene se inseriti, con equilibrio, in una dieta a zone, cioè in un'alimentazione che, a ogni singolo pasto, calibra il rapporto tra blocchi di carboidrati, grassi e proteine.

AL SUPERMERCATO

Bustine di noci già sgusciate, preparati di farina di nocciole, pistacchi già puliti, albicocche disidratate, prugne denocciolate. Tra frutta secca e frutta disidratata, la grande distribuzione ha scoperto il business delle calorie buone ed ormai è facilissimo trovare ovunque ogni forma di prodotto senza dover per forza rivolgersi a un supermercato bio.

A guardare i dati economici, gli introiti confermano il boom della frutta secca: il volume d'affari ammonta a 625 milioni di euro solo nei primi sei mesi del 2016, quasi il 10% in più rispetto all'anno precedente.

Tradotto in quantità, significa un volume di oltre 52mila tonnellate (+4%) di frutta secca vendute, finiste dritte dritte sulla tavola degli italiani o nei loro zainetti per spuntini mordi e fuggi durante il giorno. Fra tutti, le mandorle sono quelle che hanno venduto di più, incassando quasi 90 milioni di euro. Buoni anche i numeri delle arachidi senza guscio, in circolazione già da parecchi anni, con 48 milioni.

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