Salute

L'organo per il trapianto lo porta il drone: primo caso al mondo

Per la prima volta un organo per un trapianto è stato consegnato da un drone. È successo negli Stati Uniti, con un rene per una donna di 44 anni

L'organo per il trapianto lo porta il drone: primo caso al mondo

Il drone è sempre più usato per gli usi più disparati, dal puro divertimento alla consegna a domicilio di cibo e persino a viaggi ben più seri e di una certa rilevanza in termini di salute. Sembra questa la nuova frontiera di utilizzo di questi macchinari; infatti, è giunta notizia di una consegna speciale e soprattutto salvavita compiuta per la prima volta al mondo negli Stati Uniti utilizzando proprio un drone. Si tratta, nello specifico, di un rene consegnato per il trapianto a una paziente in un ospedale statunitense.

A ricevere il rene per il trapianto è stata una donna di 44 anni di Baltimora che era in lista di attesa da oltre otto anni e ha felicemente dichiarato: "Tutta questa storia è fantastica. Anni fa, non era qualcosa a cui si pensava". Sebbene il viaggio con il drone sembra essere stato breve, di sole tre miglia (poco meno di 5 chilometri), è stato necessario l'impiego di tecnologie all'avanguardia per garantire la sicurezza e integrità dell'organo trasportato.

L'apparecchio è in grado di mantenere e monitorare le condizioni dell'organo ed è dotato persino di un paracadute in caso di guasto, proprio per la salvaguardia durante il trasporto. Dunque, una notizia che si spera faccia da apripista per voli sempre più lunghi e in totale sicurezza.

Un componente del team di ingegneri dell'Università del Maryland, Matthew Scassero, ha dichiarato: "C'è un'enorme quantità di pressione sapendo che c'è una persona che aspetta quell'organo, ma è anche un privilegio speciale far parte di questa missione critica".

Infine, grande soddisfazione è stata espressa anche da uno dei chirurghi che hanno trapiantato il rene, Joseph Scalea dell'Università del Maryland School of Medicine (UMSOM): "Questo - ha dichiarato - è un passo importante verso il reinventare il modo in cui viene spostato l'attuale sistema di organi. Penso che in questo modo abbiamo aiutato molte persone.

Potrebbe volerci molto tempo, ma è un primo passo".

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