Le novità sono tante per le donne che si affidano alla medicina estetica per essere più belle e giovani. E le richieste agli esperti più mature e informate. Ma attenzione alla cattiva informazione.
Oggi si cerca meno tossina botulinica, si preferiscono nuovi filler biocompatibili, si cercano risultati naturali, metodi meno invasivi e più sicuri, tempi di recupero rapidi.
Così la medicina estetica diventa sempre meno aggressiva e cerca, anche attraverso un «Decalogo della Sime (Società italiana della medicina estetica), di evitare le complicanze degli interventi e un uso distorto dei prodotti.
Si tratta di un vademecum con dieci regole e consigli concreti per avvicinare la medicina estetica nella maniera più corretta e sicura possibile.
Tutti suggerimenti che hanno l’obiettivo di accompagnare e aiutare i pazienti a comprenderne le potenzialità ma anche i limiti.
Con il decalogo parte «Verità è Bellezza», la campagna informativa Sime, che risponde alle tante polemiche e al grande interesse mediatico suscitato dal mondo dei trattamenti estetici, troppo spesso con una certa confusione nei confronti della disciplina.
Fa alcun esempi delle nuove scelte Emanuele Bertoletti, presidente della Sime, che ha celebrato recentemente a Roma il suo congresso nazionale.
«L’alternativa al più noto acido ialuronico - spiega- sono i nuovi filler come l’agarosio, ma anche il collagene come biostimolazione».
Ci sono novità anche sul fronte della tossina botulina, che ha visto il boom in Italia negli ultimi anni. Secondo le ultime indicazioni degli specialisti in fatto di estetica, si va verso un utilizzo sempre in misura inferiore ma con interventi sempre più di frequente.
Si profila dunque un futuro di utilizzo «personalizzato» che ha spinto gli esperti a richiedere una vera e propria «consensus conference», per fissare le linee guida condivise proprio sull’utilizzo della tossina botulinica.
Sempre molto richiesti sono i tradizionali interventi chirurgici, a cui però vanno ad affiancarsi le tecniche di medicina estetica poco invasive e dai risultati ottimali come i peeling e gli interventi a braccia, cosce e glutei.
Gli esperti non nascondono il rischio di complicanze negli interventi di medicina estetica e lo legano anche al fatto che troppo spesso non ci si rivolge agli specialisti del settore ma a medici di altro tipo o, peggio ancora, a semplici estetisti.
La presenza di sempre più sostanze iniettabili per uso estetico e l’aumento di operatori del settore ha infatti determinato un aumento dell’incidenza di complicanze da filler. Questo ha reso necessario un accordo di linee guida il più ampio possibile tra gli operatori del settore.
«La nostra società scientifica chiede sempre che le aziende facciano delle sperimentazioni cliniche importanti prima della messa in commercio dei prodotti.
L’ambulatorio delle complicanze strutturato all’ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina di Roma, l’unico nel suo genere in Italia - ha spiegato Bartoletti - fornisce al paziente un approccio diagnostico completo: addirittura ora abbiamo un ecografista ultrastrutturale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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