Perché gli "spinelli" di oggi sono più potenti

Il ricercatore Giuseppe Cannazza ha stilato un report sulla cannabis per l’Oms. Ha individuato due nuovi fitocannabinoidi e ha svelato il perché gli spinelli di oggi sono considerati più forti rispetto a quelli del passato

Perché gli "spinelli" di oggi sono più potenti

Gli spinelli di oggi risultano potenziati rispetto a quelli del passato.

Della cannabis non si conosce tutto. A sostenerlo è uno degli scopritori dei composti della marijuana. Il ricercatore Giuseppe Cannazza, 50 anni, leccese ma residente a Bologna, è il coordinatore dello studio tutto italiano che tre giorni fa ha individuato due nuovi fitocannabinoidi: il Cbdp e il Thcp. Quest' ultimo principio, quando si presenta a dosi elevate, svolge un effetto psicotropo 33 volte maggiore rispetto al più noto Thc. Quest’ultimo si chiama tetraidrocannabinolo, ossia il principio attivo considerato una droga. Il ricercatore leccese ha stilato un dettagliato report sula cannabis per l’Oms.

Non si sa se il ThCp, il composto così potente, sia presente effettivamente negli spinelli di oggi. Purtroppo fino ad ora c’è stato tanto mistero e ignoranza sulla composizione della cannabis. Lo conferma anche in queste dichiarazioni Guseppe Cannazza: “Sono stati pochi quelli che hanno fatto ricerche chimiche. Il problema è che da quando la cannabis è stata annoverata tra le sostanze d' abuso, dalla convenzione Onu del 1961, la ricerca è stata fermata. Ma è sbagliato, perché ha voluto dire anche rinunciare a capire bene dal punto di vista scientifico quella che è la droga più usata. È paradossale lo sbilanciamento per cui noi ricercatori dobbiamo ottenere mille autorizzazioni per studiare la cannabis mentre la Cassazione dice che la possiamo coltivare in casa per poi fumarcela".

Numerosi sono gli interrogativi sulla cannabis. Non si sa ancora se effettivamente la cannabis light faccia male. Lo stesso interrogativo riguarda le canne in generale. La certezza è che gli spinelli di oggi risultano più forti rispetto a quelli del passato. Uno spinello negli anni '60 conteneva 5-6% di Thc, oltre alla stessa quantità di cannabidiolo. La presenza di quest’ultimo attenua gli effetti deleteri del Thc. Attualmente si è passati dal 5 fino al 23% e senza cannabidiolo.

Sono i cannabinoidi sintetici a rendere oggi gli spinelli potenti. Sono sostanze il cui principio attivo viene appositamente modificato nei laboratori chimici per rendere la cannabis più potente. Il ricercatore leccese dell’Università di Modena sostiene che gli spinelli sono stati potenziati in laboratorio perché chi ne fa uso oggi tende a selezionare quella varietà di cannabis che ha il maggiore contenuto di Thc. Di conseguenza questa tendenza ha scatenato una sorta di competizione nel mercato della cannabis.

La verità è che dipende dal bilanciamento tra Thc e cannabiolo l’effetto desiderato da una canna. È da tener conto che il cannabidiolo non ha effetto psicotropo. Svolge solo un’azione antinfiammatoria e rilassante ed è presente maggiormente nella marjuana light.

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