Coronavirus

Pericardite e vaccino: cosa succede alla pallavolista Marcon

La giovane 38enne Francesca Marcon ha affermato di aver la pericardite dopo la vaccinazione anti-Covid: insieme alla miocardite, è uno dei rari effetti collaterali. Ecco di cosa si tratta

Pericardite e vaccino: cosa succede alla pallavolista Marcon

Tra i rari effetti collaterali del vaccino anti-Covid compaiono anche pericardite (infiammazione della membrana che protegge il cuore) e miocardite (infiammazione del tessuto muscolare cardiaco): è la sorte che è toccata a Francesca Marcon, 38 anni, pallavolista veneta che gioca a Bergamo.

Di cosa si tratta

Sui social, l'atleta sostiene che sia un effetto collaterale del vaccino che la terrà lontana dai campi di gioco ancora un'altra settimana prima di unirsi alle sue compagne ed iniziare la nuova stagione. L'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha raccomandato di inserire le due condizioni tra i nuovi effetti collaterali del vaccino dopo la somministrazione di Pfizer e Moderna, di gran lunga i vaccini più utilizzati in Italia ed Europa. Il Comitato per la sicurezza di Ema è arrivato a questa decisione dopo i numeri registrati fino a questo momento: 164 casi di miocardite e 157 di pericardite su 200 milioni di dosi somministrate, 321 in tutto. Di solito, i casi di infiammazione si sono registrati entro due settimane dalla vaccinazione, in maniera particolare dopo la seconda dose e negli uomini più giovani.

Cosa dicono gli studi

Uno studio pubblicato su Jama che prende in esame pericarditi e miocarditi dopo la vaccinazione anti-Covid, ha evidenziato che ogni milione di vaccinati circa 60 sviluppano problemi cardiaci temporanei. È bene rassicurare dicendo che le complicanze sono state tutte di breve durata, i pazienti tenuti in osservazione e ricoverati sono stati dimessi in un paio di giorni e non c'è stato nessun decesso. Mediamente, si sono registrati 20 casi di miocardite (uno ogni 100mila) e 37 di pericardite (1,8 casi ogni 100mila).

Le tempistiche

Se la miocardite si è sviluppata mediamente 3,5 giorni dopo la vaccinazione, dopo la seconda dose ed in persone con un’età media di 36 anni (la maggior parte uomini), la pericardite ha colpito pazienti più anziani (età media 59 anni) ma anche in questo caso sono stati più colpiti gli uomini. Per quanto riguarda i bambini, invece, un altro studio ha analizzato 15 casi di ricoveri con miocardite post vaccino: come riporta il Corriere della Sera, tutti hanno manifestato dolore toracico e due terzi di loro anche la febbre. La durata media del ricovero è stata di due giorni ed entro 13 giorni dalla dimissione 11 dei 15 pazienti avevano completamente già superato i sintomi mentre gli altri erano in via di guarigione.

Anche l'Aifa, nel suo ultimo report, segnala come eventi avversi molto rari la miocardite e la pericardite acuta (tre casi ogni milione di dosi somministrate) tra i 12 e i 17 anni. Un altro studio che dev'essere ancora sottoposto a revisione paritaria afferma che il rischio di sviluppare una miocardite è sei volte maggiore negli adolescenti maschi che hanno contratto Covid-19 rispetto alla probabilità che il raro effetto collaterale possa emergere dopo aver ricevuto un vaccino Pfizer o Moderna. Secondo questa ricerca, i casi di miocardite tra i maschi affetti da Covid di età compresa tra i 12 e i 17 anni è di 876 casi su un milione mentre nelle ragazze della stessa età si parla di 213 casi per milione.

Perché i benefici superano i rischi

Sia la Food and Drug Administration americana sia l'Ema continuano a raccomandare il vaccino agli over 12: secondo un’analisi dei Centri di Controllo e Prevenzione Usa, con un milione di dosi di vaccino Pfizer si possono evitare 23.500 casi di Covid, circa 1.500 ricoveri, 211 ingressi in terapia intensiva e 12 decessi nella fascia d'età compresa tra 12 e 29 anni. Il tutto a fronte di un rischio di 43-52 casi di miocardite dove, comunque, non è morto nessuno ed in pochi giorni il problema è risolto.

In questo caso, assolutamente, il gioco vale la candela.

Commenti