Salute

La sessualità è un diritto anche per chi è disabile

Focus sulla situazione delle persone con sclerosi multipla. Per garantire pari diritti e pari dignità

Riccado Cervelli

La sessualità è una funzione fondamentale dell'essere umano e ha molti ruoli. Quelli con cui abitualmente le persone la identificano sono correlati alla riproduzione e alla ricerca del piacere fisico, ma in realtà questo aspetto della vita ha un ruolo anche nella costruzione dell'identità personale. Dato allora che sia il senso comune sia convenzioni e altre fonti giuridiche, richiamano la collettività a comportamenti che favoriscano il libero e pieno sviluppo della personalità, non meraviglia che si parli sempre di più di «diritto alla sessualità».

Questo diritto è stato sancito anche dall'associazione mondiale di sessualità (WAS) nel 2014, con la precisazione che deve essere garantito a tutti, anche a chi soffre di una patologia, cronica e disabilitante.

Di questo tema si è parlato il 6 dicembre, presso l'Aula Magna Gaetano Salvatore del Policlinico Federico II di Napoli, durante l'evento «Sclerosi multipla e sessualità», inserito tra i progetti di Educazione Continua in Medicina e realizzato con il contributo non condizionato di Teva Italia.

La sclerosi multipla è una malattia che colpisce giovani adulti e che viene curata in centri specifici, come quello di Napoli in cui lavorano la neurologa Roberta Lanzillo e lo psicologo Alessandro Chiodi, coordinati dal prof. Vincenzo Brescia Morra, che hanno svolto il ruolo di responsabili della giornata scientifica. Molte le figure mediche presenti, in particolare esperti di sessuologia, psicologia, ginecologia, endocrinologia, urologia, anestesia, tutti interessati e impegnati ad affrontare il problema sessualità - frequente nella sclerosi multipla - in maniera interdisciplinare. Tra gli ospiti, anche esperti di altre materie che affrontano i temi trattati nel convegno: tra questi, studiosi di classicismo, che hanno sondato il ruolo dell'eros nella storia antica e moderna, Max Ulivieri, fondatore del progetto «Love Giver» per l'assistenza sessuale ai disabili, e il regista Luigi russo, autore di un testo teatrale sul tema dal titolo «Vorrei un Bacio». Quindi, oltre gli aspetti medici e psicologici dei disordini della sfera sessuale in corso di sclerosi multipla, che possono colpire fino al 90% dei malati, con grosse ricadute sulla qualità di vita, si sono affrontati anche aspetti culturali del problema, con uno sguardo al ruolo del web e dell'intelligenza artificiale (sempre più utilizzata nella ricerca scientifica e nelle tecnologie d'uso quotidiano).

Il convegno si è concluso con la presentazione di un opuscolo, a cura responsabili del congresso, dal titolo «Sessualità e Sclerosi Multipla: il coraggio di parlarne», strumento utilizzato per agganciare i pazienti sul tema e informarli della possibilità di trovare soluzioni multidisciplinari, spingendo così i pazienti a non essere reticenti e ai professionisti della salute a indagare anche questo aspetto centrale nel benessere delle persone, con o senza disabilità.

Obiettivo: garantire pari diritti e pari dignità a tutti, anche nella sfera sessuale.

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