Tiroide, indicatore di benessere psico fisico

In vista della Settimana dedicata alla Tiroide, recenti ricerche scientifiche rilevano il legame tra questa ghiandola e il nostro stato di salute. Alterazioni tiroidee sottovalutate incidono infatti sull’umore, le malattie cardiache e la fertilità

Tiroide, indicatore di benessere psico fisico

Il buon funzionamento della tiroide è un fattore importante per la nostra salute.

In vista della Settimana dedicata a questa ghiandola sono previsti molteplici controlli gratuiti organizzati dalla Società Europea di Endocrinologia in tutta Italia. Recenti ricerche hanno sottolineato il legame tra tiroide e malattie cardiache, fertilità, disturbi dell’umore e stati depressivi e di pseudodemenza.

La Società Europea di Endocrinologia ci invita a prestare maggiore attenzione ai valori che non indicano una malattia. Essi segnalano alterazioni lievi. Non vanno sottovalutate perché possono creare seri problemi nel corso della nostra esistenza. Alterazioni ai limiti della norma sono molto frequenti. Se ine riscontrano ogni anni nel 5-10% della popolazione.

Studi recenti dimostrano che il cuore è l’organo che risente maggiormente delle potenziali alterazioni tiroidee. Un eccesso di ormoni determina infatti un aumento del ritmo cardiaco. Può provocare la Fibrillazione Atriale che determina un rischio di placche aterosclerotiche. Esse staccandosi dai vasi possono raggiungere il cervello provocando ictus letali.

Il ruolo della tiroide è molto sottovalutato dalle donne quando si decide di concepire dei figli. Nel mondo scientifico c’ è molta ignoranza sul legame tra tiroide e fertilità femminile. È stato confermato che la maggior parte delle donne che ricorrono alle tecniche di fecondazione assistita per generare figli presenta diversi disturbi tiroidei.

L’umore e lo stato psicologico del paziente ne risente delle alterazioni tiroidee. Uno studio italiano ha accuratamente rilevato che il 63,5% dei sintomi depressivi si riscontra nei casi conclamati di ipotiroidismo.

Disforia, ansia, irritabilità, labilità emotiva e compromissione della concentrazione costituiscono i classici sintomi neuropsichiatrici che si verificano maggiormente. Sono sintomi che non permettono di avere una degna qualità di vita. Ai pazienti anziani, gli over 65, vengono anche diagnosticati episodi di apatia, letargia e pseudodemenza.

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