Tumore esofageo, quanto è frequente e come si manifesta?

Seppur questa tipologia di cancro interessi in particolar modo soggetti con un'età superiore ai 50 anni, di recente si sono riscontrati casi anche in pazienti giovani

Tumore esofageo, quanto è frequente e come si manifesta?

È la diciottesima neoplasia più comune nei Paesi industrializzati e, seppur ultimamente si sono riscontrati episodi anche in soggetti giovani, si sviluppa soprattutto in individui con un'età superiore ai 60 anni. Ad esserne maggiormente colpiti sono gli uomini con 1500 casi stimati ogni anno in Italia, contro i 600 del genere femminile. Il tumore esofageo è un processo neoplastico che trae origine dai tessuti dell'esofago, ovvero un condotto muscolo-membranoso che, collegando la faringe allo stomaco, consente il passaggio dei liquidi e degli alimenti ingeriti. A seconda del tessuto nel quale si forma, si distinguono due tipologie principali di tumore esofageo. La più diffusa è il carcinoma a cellule squamose (60% circa dei casi). Solitamente si sviluppa nella porzione superiore e intermedia dell'organo. L'adenocarcinoma, invece, rappresenta il 30% di tutte le neoplasie che interessano l'esofago. Questa forma insorge quasi sempre nell'ultimo tratto del canale.

Non sono ancora note le cause del tumore esofageo, tuttavia si ritiene che esso sia l'esito di una combinazione di fattori genetici, dieta, stile di vita e patologie pregresse dell'esofago. La presenza di uno stato infiammatorio cronico della mucosa, dunque, con il passare del tempo condurrebbe allo sviluppo del cancro. I principali fattori di rischio sono: obesità, eccessivo consumo di carni rosse, alcolismo, dieta povera di frutta e verdura, ingestione di cibi e bevande bollenti, fumo di sigaretta, acalasia esofagea, infiammazioni croniche (esofagite peptica, reflusso gastro-esofageo, esofago di Barrett). Ancora infezione da papilloma virus, lesione da caustici, terapie radianti pregresse, tilosi palmare e plantare, sindrome di Plummer-Vinson. Quest'ultima si caratterizza per la triade clinica disfagia, anemia sideropenica e membrane nel lume esofageo.

Negli stati precoci il tumore esofageo è spesso asintomatico. Il primo campanello d'allarme consiste nella disfagia, ovvero la difficoltà ad ingerire il cibo. Inizialmente il soggetto prova una sensazione spiacevole. Gli sembra, infatti, che i cibi solidi si arrestino durante il loro passaggio nello stomaco. Tale manifestazione diviene poi costante e si estende anche ai liquidi e alla saliva. Negli stadi avanzati la stessa deglutizione può divenire dolorosa (odinofagia). Altri sintomi includono: paralisi delle corde vocali, raucedine, disfonia, singhiozzo, dolore al torace, melena, tosse. Ancora broncopolmoniti da inalazione, ematemesi, crampi dolorosi dell'esofago, bruciori di stomaco, eruttazioni frequenti, vomito, anemia sideropenica.

Nelle forme avanzate può aver luogo un versamento pleurico con conseguente dispnea. Segni clinici meno frequenti sono: dolori alle ossa associati alla presenza di metastasi, aumento delle dimensioni del fegato, rigonfiamento dei linfonodi ai lati del collo e sopra la clavicola.

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