Saluto negato a Terry. La vendetta di Bridge è il trionfo di Mancini

La squadra di Ancelotti strapazzata dal Manchester City. Davanti a Capello il gelo tra i protagonisti del sexygate

Saluto negato a Terry. La vendetta di Bridge è il trionfo di Mancini

Ancelotti ha dato una mano a Mancini. Niente da fare tra Terry e Bridge. Notizie da Londra, il Manchester City, in crisi dopo l’eliminazione dalla coppa, passa allo Stamford Bridge dove il sostantivo ultimo sta per «ponte» che una volta attraversava il fiume Stamford in Fulham road e non per il cognome di Wayne, il cuckold, il cornuto dalla francesina Vanessa Perroncel. Come potrete capire qui siamo in piena portineria e gli inglesi, nonostante il titolo di una celebre pièce teatrale, nel sesso ci sguazzano. Dunque, l’attesa era enorme non tanto per la partita di football, finita 4 a 2 per il City con doppiette di Tevez, Bellamy, Lampard, due rigori, due espulsi, alla faccia del calcio all’italiana dei due allenatori, quanto per l’incontro tra John Terry e Wayne Bridge, anche perché il cornuto aveva annunciato che non avrebbe stretto la mano al traditore. E Bridge ha tenuto fede alla promessa.

I bookamers potevano mancare all’appuntamento? Nelle quote di vigilia c’era tutto il sense of humour britannico. La stretta di mano fra i due era data a 11 a 10, quasi alla pari dunque, a 3 e mezzo l’eventualità che tutto il City non stringesse la mano di Terry, a 2/3 che Bridge, smentendosi, avrebbe sancito la pace; a 33 che Terry sarebbe stato ammonito per fallo sul rivale, il cartellino giallo del quale era dato a 28 contro 1. Scambio di maglie (con la prima vocale «a») a 50, l’espulsione di entrambi a 200, i gol prima di Bridge e poi di Terry a 500 e, per completare il divertimento, se Vanessa fosse stata inquadrata dalle telecamere allora lo scoop sarebbe stato pagato 66 volte la puntata. Gli allibratori se la sono goduta, un po’ meno Terry, che ha provato ad allungare la mano verso il suo ex compagno di squadra e di nazionale (Bridge ha annunciato che non risponderà più alle convocazioni, ma Fabio Capello, ieri in tribuna con Franco Baldini, ha replicato che le porte della nazionale restano aperte, la francese Perroncel ha detto che il suo ex amante commetterebbe un grave errore, darling Wayne ripensaci!). La scena del rito iniziale, con la passerella dei giocatori ospiti che sfilano davanti ai padroni di casa, è stata irresistibile nel momento clou. Terry con la mano tesa e lo sguardo appena rivolto verso Bridge, il quale aveva fatto i suoi conti e tirato le coordinate, ha salutato arbitro e assistenti, poi, arrivato dinanzi al capitano, guardando oltre, ha saltato il turno, lasciando il concorrente di letto con la mano appesa nell’umida aria londinese, e ha regalato il momento di gloria al bambino mascotte di Hilario, stringendo la manina dell’innocente almeno nei confronti di miss Vanessa. In partita nessun «incontro» tra i due attori del pettegolezzo, Bridge, uheggiato non appena in possesso di palla, ha dovuto lasciare il campo per un guaio ai muscoli della gamba protetta dall’inizio con una fascia elastica.

Ho accennato prima ad Hilario, già presente a San Siro contro l’Inter. Gli inglesi pronunciano il cognome del portiere con l’accento sulla prima «i» a sottolineare l’ilarità che provoca la sua presenza tra i pali. Il portoghese, curato da Mendes, un procuratore di fiuto sopraffino, fu portato al Chelsea da Mourinho. Qualsiasi riferimento a fatti passati, prossimi venturi è puramente casuale, stante il ko di Cech e l’acerba perizia di Ross Turnbull, venticinquenne terzo portiere.

Aumentano le speranze nerazzurre anche riflettendo sulle condizioni di John Terry fatto fesso da Tevez in occasione del primo gol e in altre giocate. Penso che allo Stamford Bridge, tra una decina di sere, José Mourinho andrà vicino al suo ex capitano e gli stringerà la mano. Sempre meglio delle manette.

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