Alla salvezza mancano 37 punti. Poi...

Mancano 37 punti alla salvezza. Diciamolo subito, prima di cedere alle lusinghe di questo Toro sontuoso, lucido e tatticamente perfetto. Ci serviva una mano per sbloccare la partita, ed è arrivato lo sciagurato Diamoutene. Poi Rosina e Corini hanno acceso la luce, e il Lecce è evaporato. Col raddoppio di Zanetti è stato solo Toro. Quello pallido e stanco dell’anno scorso sembra definitivamente archiviato nella stanza degli orrori. Lasciamolo lì. Amoroso si è confermato un giocatore completo, capace di difendere la palla, ringhiare a metà campo e far risalire la squadra. Gli è mancato solo il gol, che speriamo arrivi quando ce ne sarà più bisogno. Bianchi ha ancora bisogno di inserirsi nel puzzle costruito da De Biasi. C’è ancora tempo. Vincere contro il Lecce (che ci aveva condannato alla B nell’89, chez Mazzone) è la prima delle tante piccole vendette che noi granata ci prepariamo a consumare. I segnali per un campionato all’altezza della nostra storia ci sono tutti.

Se le gerarchie in attacco sembrano consolidate, e in difesa bisognerà aspettare Natali, è a centrocampo che il Toro si gioca la stagione. Bene Saumel, benissimo Zanetti, perfetto Diana. Ma in tanti scalpitano per una maglia. Mai così granata negli ultimi 15 anni.

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