Salvi s’impunta, Calvi costretto al passo indietro

da Roma

Appena ha capito che non era aria e che la presidenza della commissione Giustizia sarebbe andata al collega Cesare Salvi della «Sinistra Ds per il socialismo», Guido Calvi, senatore da tre legislature e avvocato da sempre del Pci-Pds-Ds, ha lasciato la sala dove era riunita la nuova commissione e ha cambiato obiettivo. Alla fine ha accettato di andare a fare il vicepresidente della commissione Affari istituzionali, presieduta da Nicola Mancino, e a occupare il suo posto in commissione Giustizia è dovuta andare la presidente dei senatori dei Ds, Anna Finocchiaro.
Pare che Guido Calvi, che si è sempre occupato di giustizia, fosse quasi certo che la presidenza della commissione toccasse a lui. Ma anche Cesare Salvi ci teneva al punto che avrebbe minacciato di uscire dal gruppo per dar vita a una componente di «sinistra radicale». Per motivare il suo malumore Calvi ha spiegato alla riunione del gruppo dei senatori Ds che si è svolta ieri mattina, quali sono le necessità per far funzionare bene un settore da lui molto conosciuto. Il centrodestra, sarebbe stato il senso del suo intervento, ha schierato tutti «calibri da 90» come Niccolò Ghedini, legale del leader dell'opposizione Silvio Berlusconi, l'ex ministro della Giustizia Castelli e Giuseppe Valentino (An), mentre a rappresentare la maggioranza ci sarebbero per lo più magistrati. In seconda commissione infatti il centrosinistra ha schierato nomi come quelli di Gerardo D'Ambrosio e Felice Casson. Tralasciando il fatto che Cesare Salvi è fratello di quel Giovanni Salvi già pubblico ministero a Roma e ora componente del Consiglio superiore della magistratura. Il senatore Calvi ha negato di essere rammaricato per la mancata nomina, ma ha ammesso di essere preoccupato per la situazione in cui si trova il nostro sistema giudiziario e ha ribadito «la necessità che il gruppo dell’Ulivo sostenga il governo nell’attuazione del suo programma di riforme».
Il senatore ds Cesare Salvi, è stato eletto presidente della commissione Giustizia al Senato con 14 sì mentre 12 voti sono andati al candidato della Cdl Francesco D'Onofrio. Solo una scheda bianca. Vicepresidenti della commissione sono stati eletti Roberto Manzione per l'Ulivo e Guido Ziccone per la Cdl (Fi).

Cesare Salvi ha annunciato che la prossima settimana riunirà l'ufficio di presidenza, ma non si è voluto sbilanciare sui decreti che il ministro della Giustizia Clemente Mastella starebbe mettendo a punto per la riforma dell'ordinamento giudiziario: «Devo studiare, vedrò...».

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