Salvi: il suo grande errore è stato indagare sui potenti

Salvi: il suo grande errore è stato indagare sui potenti

Roma - Senatore Cesare Salvi, cosa ne pensa della decisione del Csm di avviare la procedura di trasferimento per il gip Forleo?
«Che è arrivata con una solerzia e una determinazione mai viste. La Forleo avrà anche commesso degli errori, ma la decisione del Csm rischia di essere pesantissima».

E perché tanto zelo?
«L’impressione diffusa è che ogni volta che un magistrato si avvicina a processi delicati che riguardano i potenti e i politici si scatenano verifiche e accertamenti. Il caso Forleo è uno, il caso De Magistris è un altro».

Qualcuno fa notare che il Csm non si è mai occupato né dei magistrati di Tangentopoli né di quelli che indagano su Berlusconi.
«Credo che il fenomeno sia più complesso. La cosiddetta casta si ricompatta da sinistra a destra quando si arriva a indagare il potere».

Lei dice che la Forleo avrà anche commesso degli errori con le sue esternazioni, ma ai tempi di Mani pulite anche il pool di Milano era spesso in prima linea.
«Bisogna sempre guardare le carte del singolo caso. Personalmente, non farei una distinzione tra destra e sinistra. Invece di pensare a Berlusconi occupiamoci del povero signor Rossi. Perché in Italia succede ben di peggio di quel che è accaduto con la Forleo o con De Magistris ma siccome non ci sono politici di mezzo non se ne occupa nessuno».

Sta dicendo che il Csm non applica sempre lo stesso metro di giudizio?
«Dico che lo stesso rigore con cui ci si è mossi in questa occasione vorrei fosse applicato in tanti altri casi di magistrati o funzionari pubblici che non si comportano come dovrebbero ma che non passano certo i guai della Forleo o di De Magistris. Insomma, un Paese che spesso è lassista, in certi casi diventa intransigente».

Lei crede che i politici coinvolti nell’inchiesta della Forleo abbiano delle responsabilità?
«La mia impressione è che non emergano ipotesi di reato. Detto questo, deve essere la magistratura ad appurarlo. Non certo il sottoscritto».

Pensa che la decisione del Csm possa pregiudicare la

credibilità dell’inchiesta Bnl-Unipol?
«Come per l’inchiesta “Why not”, credo che l’unico modo per fugare le tante perplessità sulla solerzia del Csm sia far proseguire le indagini il più speditamente possibile».

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