Riccardo Signori
nostro inviato a Genova
Cinque mesi per rivedere un gol di Adriano in campionato, eppoi finirla così: contestato e subissato di insulti, monetine, offese personali, gli sono arrivate in faccia perfino le maglie dei suoi giorni di gloria. Mancini non se lè goduta proprio questa vittoria dellInter. Genova, quella della Samp, quella della terra paterna, calcisticamente parlando (leggi alla voce Paolo Mantovani), gli ha vomitato in faccia tutta una storia. Ruggini recenti, qualche attrito con Novellino dopo la partita dandata, contestazioni ultras che si sono estese anche alla curva degli ex fedelissimi. Mancini è scappato dal suo stadio dove viene sempre a vincere, gli ha preso pure la voglia di menar le mani ma si è trattenuto, è scappato senza parlare, senza spostare il ciuffo che nascondeva la smorfia triste. Un gruppo di tifosi della Samp ha anche preso a calci lauto di Mancini e quella di Vieri. Casi del calcio e della vita. LInter vince, la Sampdoria rischia di accontentarsi di una Europa di serie B, quella della coppa Uefa, il suo pubblico se la gode lo stesso, richiama la squadra per lapplauso finale, una sorta di giro donore.
Domenica di resurrezione per lAdriano goleador, sempre in dribbling fra le stranezze. Questo gol conclude un campionato che gli aveva promesso tanto, ma alla fine gli ha forse tolto più di quanto aveva promesso. Reti (sono 16) e infortuni lhanno fatta da padrone. Sussurri e grida, stranezze e strane storie lo hanno accompagnato da dicembre in poi. In pratica da quando ha smesso di segnare: lultima volta contro il Messina. Poi ci fu un rigore in marzo, ma in Champions. Ieri Adriano ha salutato il campionato, perché ora andrà in vacanza una settimana prima di raggiungere la nazionale brasiliana per le qualificazioni mondiali. Tornerà in Italia per le finali di coppa Italia. Almeno così spera lInter. Ieri Facchetti ha ripetuto il concetto. La rete del buon ricordo è stata unesibizione tipica. Contropiede partito da un errore di Kutuzov, Cruz allunga lassist, Adriano devasta i due difensori della Samp e mette in gol. Vecchio stile, bei tempi. E lInter è vissuta su questa rete, rischiando qualcosa ma tenendo atteggiamento da squadra maturata. La Sampdoria ha aggredito con grinta, è partita a cento allora. Poi, subito il gol, si è affievolita. Ha preso anche tre pali (dopo 5 minuti con Pisano, poi con Kutuzov, infine con Edusei), larbitro ha confuso tutti quando ha trasformato un non fallo di J. Zanetti, in area, in fallo fuori area: roba da pensare al rigore.
LInter qualcosa ha rischiato, qualcosa ha anche provato, poi ha lasciato fare: un pasticcio di Toldo ha messo il brivido, i tiri e il giocare delle punte samp hanno fatto il solletico.
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