La Samp naufraga anche in Adriatico

La Samp naufraga anche in Adriatico

Il 2011 è finito. La notizia migliore per la Samp, sperando in un mercato di riparazione che sia davvero tale per rimettere a posto i tanti errori fatti, è questa. Anzi, è l’unica buona alla luce del naufragio in Adriatico dove l’1-0 a Pescara è risultato persino ingeneroso per gli uomini di Zeman. Nel primo tempo addirittura c’è in campo quasi solo il Pescara. Un Pescara bello, troppo bello. Tanto che spesso i suoi attaccanti si specchiano e si riguardano l’azione prima che sia finita. Solo così la difesa della Samp se la cava in più di un occasione.
I pericoli vengono soprattutto dal lato di Rispoli che non riesce in alcun modo ad arginare le folate di Insigne. I blucerchiati rischiano di capitolare almeno quattro volte tra il 18’ e il 26’. Immobile entra nella difesa con triangoli stretti ma sbaglia sempre al momento decisivo quando deve solo trovare la porta difesa da un Da Costa disperato. Kone sbaglia un gol clamoroso di testa a pochi passi e una punizione dal limite di Togni mette i brividi. Al 35’ si rischia il patatrac: Castellini appoggia male indietro sul portiere che ci mette del suo e regala palla a Sansovini. L’esperto attaccante pescarese pasticcia e permette il recupero del portiere sul quale il pubblico di casa chiede un rigore che non c’è. Sul finale di tempo la Samp prova a uscire dal bunker, o almeno dalla sua metà campo. Soluzioni poche, ma proprio allo scadere, un nel cross di Soriano mette in difficoltà la retroguardia di casa che rischia il clamoroso autogol. Troppo poco.
Il rientro dagli spogliatoi regala subito una squadra almeno più vogliosa di creare occasioni. E in tre minuti il Pescara sbanda più volte. Soprattutto la maggior voglia di Bertani permette di dare profondità e Foggia trova qualche spunto. La reazione però sembra soprattutto nervosa, perché lentamente il Pescara si affranca e torna a farsi vedere con pericolosità dalle parti di Da Costa che in un paio di circostanza si salva. Ma nulla può quando al 22’ si trova Sansovini tutto solo davanti a sé: dribbling agevole e gol a porta vuota. Chi si aspetta la reazione però deve arrendersi all’evidenza. La Samp non riesce neppure a metterci la voglia. E rischia tre volte lo 0-2.
Da Costa 5.5: Qualche buon intervento e un’incertezza da brividi. Ma non è decisivo.
Rispoli 4.5: Spaesato. Ma non è colpa sua se si trova davanti un attaccante rapido e piccolo.
Volta 5: Soffre Immobile che non gli dà riferimenti. Si arrangia come può.
Rossini 6: Non sembra impeccabile, ma riesce a tamponare anche qualche svarione.
Castellini 5.5: Inspiegabili certi black out. Specie per un giocatore esperto.
Palombo 4.5: Inesistente. Anzi, a volte quando esiste, proprio davanti alla difesa, regala occasioni d’oro agli avversari. (17’ st Obiang 5 la sostanza in mezzo migliora di poco)
Soriano 6: Si sbatte e fa salire la squadra. Difficilmente sbaglia l’appoggio, anche perché è uno dei pochi che cerca solo quello più semplice (39’ st Fornaroli sv).
Dessena 5: Non pervenuto. A centrocampo la Samp è sempre in mezzo al torello del Pescara (25’ st Koman 6 almeno qualche idea ce l’ha).
Foggia 6: Cuce quello che può. Ci mette ago, filo e fantasia. Ma con certe falle è dura mettere sempre una toppa.


Piovaccari 5: Inizia con un tiro dal limite impattato da un difensore. Poi si spegne.
Bertani 6: Irritante nel primo tempo. Decisamente meglio a inizio ripresa.
Iachini 5: Si sbraccia come un pazzo. Ma la squadra in campo senza idee l’ha messa lui. E con i cambi risolve poco.

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