Nel quartier generale di Bogliasco lo sciopero sfiora appena le menti dei giocatori. L'atmosfera infatti è quella di sempre: una pioggerellina fine disturba l'allenamento pomeridiano della truppa di Di Carlo, Semioli arriva al campo con una smorfia di dolore (brutto segnale per un suo eventuale recupero) e l'allegria nello spogliatoio è quella di sempre. Ma si gioca oppure no? I blucerchiati vorrebbero scendere in campo, non tanto perché contro le motivazioni dell'Assocalciatori ma perché, dopo la vittoria sul Bari, c'è voglia di giocarsela anche con il Brescia e «di continuare a segnare», sorride Pazzini, che ha preso il ritmo di un capocannoniere, altro che sciopero. «Io spero si giochi racconta Volta, giovane e veterano, proprio come in campo spero che alla fine riescano a trovare un accordo perché è meglio per tutti, per noi e per i tifosi». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Pietro Accardi: «Ci dispiacerebbe non giocare».
Fiorillo invece parla anche dei diritti dei calciatori: «Come tutti i lavoratori è giusto che si lotti per le nostre idee». La sorpresa arriva da Guido Marilungo, visto che un compagno (nome top secret) gli urla sono sette mesi che sei in sciopero: «Ecco, hanno risposto loro, ma io vorrei esserci». Lui o Nicola Pozzi? Vedremo. In un modo o nell'altro salterà la prossima di campionato il difensore del Bari Marco Rossi, espulso domenica per doppia ammonizione. Per lui oltre il danno la beffa.
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