Federico Casabella
Antonioli 6.5: il portiere dell'ultimo scudetto giallorosso, non viene quasi mai impegnato dai suoi ex compagni di squadra. Bravo al 15' del secondo tempo ad uscire con il tempo giusto fermando Tommasi, lanciato a rete da un perfetto pallonetto di Mancini. Il dato più esaltante è che la sua porta rimane inviolata: non succedeva dal 14 gennaio scorso (Lecce- Sampdoria 0-3).
Castellini 6: spostato a destra per dare fiato a Zenoni, si trova a contrastare Mancini, giocatore più in forma e più «fresco» nella Roma di Spalletti. Ci riesce discretamente anche se non sempre riesce a fermare la furia del brasiliano che giocando in velocità è l'unico a dare profondità alla manovra della Roma su cui pesa l'assenza di una punta di ruolo.
Sala 6: vigile sulle rare azioni offensive della Roma è bravo a frapporsi tra Perrotta e Taddei bloccandone le azioni di rimessa. I giallorossi riescono a rendersi pericolosi solo giocando in velocità e con passaggi di prima, ed il merito è anche suo. Deve uscire dopo essersi procurato uno stiramento sbagliando un intervento sul pallone. (dal 26' st) Pavan sv: contribuisce al fortino costruito da Novellino per non rischiare nulla nel finale di partita.
Falcone 6.5: complici i tanti infortuni che rendono difficile anche a Spelletti come al suo collega blucerchiato schierare un attaccante di ruolo, si trova a controllare Taddei che come punta non è il massimo: vita complicata dagli inserimenti di Alvarez. Svolge il suo compito con la consueta scioltezza. Se la Roma resta a secco, segnava consecutivamente da 27 partite, il merito va anche alla difesa guidata da lui.
Pisano 6.5: Gioca nella zona dove avanzano Panucci ed Alvarez: controlla con attenzione la fascia senza mai spingersi in avanti. Nonostante l'età ancora acerba, continua a dimostrare di essere un giocatore molto maturo dal punto di vista tattico come da quello caratteriale. Punto di forza della Samp di oggi e di domani.
Gasbarroni 6.5: servito a ripetizione da Volpi, appena trova il varco, non esita a lanciarsi a fondo campo provando il cross nella speranza che qualcuno, a centro area, trovasse il guizzo giusto. Una riserva di lusso che sarebbe utile provare ad impiegare di più dal primo minuto in questo finale di stagione.
Volpi 7: Elude la sorveglianza di De Rossi e riesce a spostare in avanti il baricentro del gioco blucerchiato. Lanci lunghi, passaggi in profondità e sicurezza, sono la dote che porta alla squadra.
Palombo 6.5: la cosa migliore la fa pochi minuti dopo l'inizio del secondo tempo, quando raccoglie un pallone respinto dalla difesa romanista, lo aggiusta e conclude sul palo opposto con un tiro che Doni respinge in tuffo e con fatica. Per il resto partita giocata con razionalità: sicuramente un giocatore diverso rispetto alla desolante prestazione fornita contro il Parma.
Tonetto 6: non più lucido e reattivo come ad inizio stagione è comunque un giocatore generoso. Fa parte della lunga schiera di diffidati nella Samp e si becca il giallo per un fallo da dietro su Panucci. Con l'Udinese non ci sarà (dal 23' del s.t.) Dalla Bona 6: entra per Tonetto e si mette in copertura quando Novellino decide che è il momento di non rischiare più e di portare a casa un punto.
Flachi 6.5: vero che la Samp crea pochi pericoli alla porta di Doni ma la sua vivacità, mischiata a quella di Gasbarroni, rende tonico il gioco sampdoriano. Gioca deciso e sprona i compagni con una carica che da tempo gli mancava. Al 18' della ripresa viene toccato duro da Panucci che alza la gamba e lo stende in corsa. Costretto ad uscire, lascia la Samp senza punti di riferimento in attacco, confermando la sua importanza nel gioco blucerchiato (dal 19' st) Zenoni 6: entra a partita in corso e si schiera sulla fascia aiutando la difesa. Si fa ammonire rimediando un cartellino che non gli permetterà di giocare domenica prossima.
Kutuzov 5.5: pimpante rispetto ad altre gare si spegne con il passare dei minuti. Ha la grande occasione nella ripresa quando, servito da Falchi, prova una semirovesciata che impegna Doni.
Novellino 6: vedendo la Samp combattiva, corta e ordinata con la Roma, (così come con Juventus, Inter e Milan) viene da chiedersi perchè questa squadra si trasformi solo davanti alle «big» del campionato.
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