Sampierdarena, prima battaglia per Genova

Sampierdarena, prima battaglia per Genova

(...) eccezionale per un duplice ordine di ragioni. Primo: mai, dal momento dell’introduzione dell’elezione diretta (che poi diretta non è, visto che il candidato presidente è solamente indicato in caratteri microscopici sulla scheda elettorale e, in caso di sfiducia costruttiva, può essere tranquillamente sostituito durante il mandato), era capitata una cosa simile. È la prima volta che un presidente perde per strada la sua maggioranza e deve dimettersi.
Secondo: tutto questo avviene a Sampierdarena, che del centrosinistra e della sinistra genovese è sempre stato un laboratorio e un incubatore. Da Sampierdarena e dal Municipio crollato viene il segretario regionale del Pd Lorenzo Basso; da Sampierdarena viene Roberta Pinotti, senatrice di peso del partito; a Sampierdarena era eletta e assessore un’ex stretta collaboratrice di Claudio Burlando...Insomma, a Sampierdarena si è scritta una grossa parte di storia della sinistra genovese.
Quindi, il centrodestra deve capire che la battaglia per il Municipio Centro-Ovest non è soltanto la battaglia - pure importantissima e nobile - per governare Sampierdarena e San Teodoro. Ma è una battaglia dal valore simbolico immenso. Perchè significherebbe espugnare un fortino avversario.


Soprattutto, è la battaglia che potrebbe aprire la strada all’altro appuntamento storico: quello con la conquista del Comune da parte dei moderati. Le condizioni ci sono tutte. Ora basta non lasciarsele sfuggire: ci sono treni che passano una volta sola. E l’uomo che guardava passare i treni è uno splendido romanzo. Non un saggio di politologia.

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