Sampierdarena dice basta al degrado

È inequivocabile - «Adesso basta, siamo stufi!» - il messaggio scritto a chiare lettere su un volantino e pronto ad essere amplificato ad alta voce, in strada, nel corso di una manifestazione in programma domani mattina: i cittadini di Sampierdarena, esasperati dal degrado insopportabile in cui è precipitata la delegazione, vogliono far arrivare nelle «stanze del potere», agli amministratori cittadini e ai responsabili dell’ordine pubblico, la loro protesta, composta ma fermissima, con la richiesta di adottare provvedimenti urgenti. «Abbiamo aspettato fin troppo - spiega l’imprenditore Fabio Costa, animatore instancabile del Comitato per la vivibilità di Sampierdarena -. Ora dobbiamo ottenere un intervento radicale per stroncare i fenomeni di delinquenza, criminalità, sporcizia, prostituzione, invasione di extracomunitari clandestini che hanno pregiudicato seriamente la vivibilità della delegazione». Per questo, Costa e il Comitato di cittadini - che ci tengono a segnalare l’assoluta autonomia dell’iniziativa dai partiti politici - hanno organizzato un corteo che partirà alle 9 e 30 da piazza Montano per dirigersi in centro, fino alla prefettura. «Vogliamo rivolgerci - insiste Costa - alle autorità pubbliche, ma anche ai genovesi che non possono neppure immaginare in quale baratro sia stata lasciata colpevolmente cadere la nostra zona, in mancanza di provvedimenti da parte di chi doveva intervenire e non l’ha fatto».
L’elenco delle cose che non funzionano è lungo. Li ricorda lo stesso presidente del Comitato per la vivibilità di Sampierdarena che in questi giorni, nel corso della distribuzione di oltre 4mila volantini in delegazione, ha ricevuto tanti riscontri di solidarietà e condivisione dei residenti e degli operatori commerciali locali: «Siamo arrivati al limite, anzi l’abbiamo già abbondantemente oltrepassato - sottolinea Costa -. In sintesi: via Sampierdarena è in mano alle prostitute, dappertutto imperversano le bande di extracomunitari, il Campasso è stato praticamente espropriato dai clandestini che spadroneggiano sconvolgendo la vita dei residenti, donne e anziani vivono ogni giorno nel terrore di subire l’aggressione dei delinquenti. Non basta: il degrado e la sporcizia sono in ogni angolo, i commercianti hanno già sperimentato più volte assalti e rapine. Abbiamo paura a uscire di casa, non possiamo dormire tranquilli. Cosa deve ancora accadere - sottolinea a questo punto il presidente del Comitato - per sollecitare un intervento delle forze dell’ordine e delle autorità pubbliche?».

La domanda è la stessa che, domani mattina, verrà urlata per la strada e ripetuta in prefettura: «Andremo in corteo per riappropriarci della nostra città, delle nostre tradizioni, della nostra cultura e della nostra storia. È un nostro diritto - conclude Costa -, ma anche un dovere nei confronti delle giovani generazioni e di tutti i cittadini onesti».

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