La notizia sta destando un certo scalpore nei sacri palazzi vaticani: l’arcivescovo di San Francisco, George Niederauer, lo scorso 7 ottobre ha celebrato una messa nella parrocchia del Santissimo Redentore, frequentata da molti gay, e ha dato la comunione a due travestiti con i volti dipinti che indossavano abiti da suora. Il tutto è stato filmato e fotografato.
I due travestiti appartenevano all’organizzazione Sisters of Perpetual Indulgence (sorelle della perpetua indulgenza, http://thesisters.org), un gruppo di trans che fin dal 1979 usa travestirsi parodiando gli abiti religiosi e pubblica un manuale di sesso sicuro con immagini di suore. L’associazione, in prima fila nelle contestazioni contro la Chiesa per la sua condanna degli atti omosessuali, è solita riunirsi nei locali della parrocchia il cui titolare, padre Steve Meriwether, ha benedetto con l’acqua santa il Gay pride.
La cerimonia del 7 ottobre è filata liscia. Al momento della comunione, i due travestiti - uno dei quali, oltre al velo e all’abito nero, aveva una ghirlanda di fiori sulla testa, la faccia dipinta di bianco e un paio di baffi molto evidenti - si sono avvicinati a monsignor Niederaurer e hanno preso l’ostia consacrata dalle sue mani. Grazie alle immagini, la notizia è finita subito sui giornali della città e costringendo l’arcivescovo a chiedere pubblicamente scusa con una lettera: «L’assemblea era devota - fa notare Niederaurer - e la liturgia è stata celebrata con riverenza. Non ho notato dimostrazioni, proteste, profanazioni. Al momento della comunione, due persone con vestiti strani si sono avvicinate. Ho richiamato uno di loro, quello con la ghirlanda in testa. Ma non mi sono reso conto che entrambi vestivano un falso abito religioso». Soltanto dopo aver appreso che i due travestiti appartenevano alle Sisters of Perpetual Indulgence, gruppo denunciato più volte dai precedenti arcivescovi (uno dei quali è l’attuale cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede) per gli abusi e le dissacrazioni compiute, Niederaurer si è deciso a ordinare al parroco di non offrire più i locali della parrocchia all’associazione gay. «Dopo che il fatto era già successo, ho realizzato che i due appartenevano a quell’organizzazione e dar loro la comunione è stato un errore. Io chiedo scusa ai cattolici dell’arcidiocesi di San Francisco e ai cattolici in generale per averlo fatto». Il prelato ha dunque preso le distanze e ha ammesso di non essersi accorto del costume indossato dai due transessuali, ribadendo che la loro presenza alla messa «è da intendere come un gesto provocatorio».
La parrocchia del Santissimo Redentore è finita spesso alla ribalta della cronaca.
Esattamente un anno fa ad esempio, aveva sponsorizzato un Bingo notturno per raccogliere fondi per il gruppo omosessuale, il cui motto era: «Va e pecca di più» (parodia del detto evangelico di Gesù: «Va e non peccare più»), con esposizione di dvd pornografici e giocattoli sexy, durante il quale sono state pure compiute diverse «attività sessuali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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