Giocare contro il Chievo di mercoledì non porta bene al Napoli. Se poi ci si mette anche Mazzarri, che decide un turn over da record, ecco che la serata diventa storta. Il Cavani - confinato per unora in panchina - di turno diventa Davide Moscardelli (già in rete nel febbraio scorso ed era, unaltra coincidenza, la quarta giornata anche allora) che riporta sulla terra gli azzurri e sigla la terza vittoria consecutiva dei clivensi sulla squadra partenopea. Leffetto San Gennaro è durato lo stretto giro di una partita, ma un Napoli senza il suo tridente delle stelle in attacco è sicuramente un undici più normale.
Soffocato dagli impegni di campionato e Champions (nei prossimi 9 giorni Fiorentina, Villarreal e Inter in sequenza) il tecnico toscano decide di tenere fuori sette titolari rispetto alla magica serata vissuta con il Milan. Salvo poi ripensarci dopo unora di partita, che è però già nelle mani del Chievo, quando inserisce i pezzi da novanta Cavani, Inler e Hamsik. Ne risente la manovra, meno fluida di altre volte, e la pericolosità offensiva (con tutto il rispetto, Santana, Mascara e levanescente Pandev non sono la stessa cosa). E così con ritmi più compassati, ha buon gioco il pressing ordinato del Chievo che chiude bene le fasce, cerca passaggi di prima con la calma di chi sa di affrontare un avversario comunque più quotato tecnicamente e poi si difende con qualche affanno ma non rischia più di tanto (le discese dellattivissimo Zuniga e la presenza in area del Matador Cavani pure acciaccato).
Primo tempo senza sussulti, con il Napoli che fatica almeno venti minuti a «digerire» i tanti cambi imposti da Mazzarri. In mezzo la coppia muscolare Dzemaili-Gargano, puntuali in fase difensiva, non riescono a costruire manovre insidiose. La squadra di Di Carlo tenta timidamente di ripartire ma sbatte inevitabilmente sulle maglie napoletane. Attaccanti evanescenti, incapaci di creare azioni pericolose nonostante qualche iniziativa isolata di Santana (ieri 200 in A) da una parte e di Paloschi dallaltra, portieri praticamente inoperosi.
Altra musica nella ripresa, quando il Napoli sembra entrare in campo con maggiore piglio. E se Mazzarri decide di calare alcuni dei suoi assi per provare a scuotere il match, è Di Carlo ad azzeccare il cambio che decide la contesa. Fuori il nullo Thereau, dentro Moscardelli che in ogni azione parte da trequartista e mette in crisi la difesa azzurra. La punta romana inizia la sua personale battaglia con De Sanctis: il portiere è bravo e attento in un paio di occasioni, ma assolutamente incolpevole quando largentino Fideleff (al debutto con la maglia del Napoli) fa rimpiangere Campagnaro e Cannavaro consegna un assist allattaccante del Chievo che fa centro.
La partita diventa confusa e arruffona: Mascara, poco prima di lasciare spazio ad Hamsik, sfiora il gol con un colpo di testa in tuffo, il Napoli butta dentro palloni per cercare la testa di Cavani, sul quale Di Carlo mette in marcatura il neo entrato Mandelli, il Chievo si difende con i denti e non rinuncia a qualche ripartenza.
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