(...) Lex primario, uomo di forte personalità e smisurata autostima, divenne protagonista dellinchiesta «Dirty Blood», sangue sporco, quando fu accusato di aver ricevuto complessivamente 55.400 dollari, tra il primo aprile del 2003 e il 31 marzo del 2004, dalla società «Haemonetics» tramite Giuseppe Trudu e Fabio De Rubeis, rispettivamente direttore generale e amministratore delegato della multinazionale che vendeva apparecchiature medicali: lo scopo della maxitangente sarebbe stato quello di incrementare, senza reale necessità, gli acquisti da parte del San Martino di macchinari della Haemonetics. Il denaro fu rintracciato dagli inquirenti nei conti italiani e svizzeri di Valbonesi che mostrò le ricevute di consulenze ritenute dagli inquirenti fittizie.
Da oggi, oltre alle accuse vecchie, Valbonesi dovrà rispondere anche per abuso dufficio, mentre gli altri sei dirigenti sono stati segnalati alla Procura della Repubblica e alla Procura regionale presso la Corte dei Conti. Secondo il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Genova, Mauro Valbonesi, forse anche per la sua personalità dominante, riuscì a convincere alcuni rappresentanti dellamministrazione dellospedale della necessità di procedere agli acquisti di materiale (non solo è coinvolta la Haemonetics, ma anche altre società del settore) che alla lunga non è stato considerato utile, né necessario.
I militari delle Fiamme Gialle, guidati dal capitano Pietro Antonio Cetta, hanno accertato che nel periodo della gestione Valbonesi vennero acquistate ingenti quantità di kit per la scongelazione del sangue, che poi scaddero o vennero addirittura utilizzate in maniera impropria, tanto da costringere i finanzieri a sequestrare duecento sacche.
«La chiamata in causa di sette dirigenti dellazienda ospedaliera del San Martino di Genova è un atto dovuto, ha dichiarato il direttore generale del San Martino, Gaetano Cosenza, commentando loperazione portata a termine dalla Guardia di Finanza. «I sette dirigenti - precisa Cosenza - sono le persone che allepoca dei fatti ricoprivano incarichi dirigenziali allinterno dellospedale».
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